grazie alla scoperta delle rovine di ninive e ur, nel xix secolo, e alla nascita dell`assiriologia, la nostra capacita` di comprendere la civilta` mesopotamica e` radicalmente mutata: se le fonti greche ed ebraiche si limitavano a tramandare una costellazione di personaggi leggendari quali semiramide, sardanapalo, nino e nabucodonosor descritti come tiranni feroci, conquistatori spietati e inclini all`eccesso , appare ora evidente che la cultura mesopotamica e` stata davvero, nelle parole di stephanie dalley, la culla "della nostra civilta` urbana fondata sulla scrittura". intervenendo in un dibattito ancora aperto, la dalley analizza scrupolosamente gli innumerevoli lasciti architettonici, linguistici, religiosi e culturali assiro-babilonesi, e ci rivela il fondamentale impatto della civilta` mesopotamica sul mondo antico (mediterraneo e orientale) sino alla diffusione dell`islam. basti pensare alle analogie tra testi mesopotamici e brani biblici, spiegabili, secondo la dalley, sulla scorta delle scuole scribali: "quando gli ebrei crearono quel prodotto unico e irripetibile della loro cultura che e` la bibbia, nonche` le loro caratteristiche istituzioni, essi si basarono sulle venerande tradizioni esportate dai loro vicini d`oriente, piu` antichi, piu` ricchi e piu` potenti". con un saggio di david pingree. |