il proprietario pachistano di un minimarket compone il numero di emergenza 911 perche` ha incassato dei soldi falsi da un cliente. siamo nel quartiere nero di franklin heights, nell`area nord di milwaukee. quel cliente si chiama emmett, e morira` poco dopo, soffocato per mano della polizia che e` venuta ad arrestarlo. da quel momento il gestore del negozio non riesce piu` a dormire, e` tormentato dagli incubi, non avrebbe dovuto fare quella telefonata, ma ormai e` tardi. i riflettori del mondo intero sono puntati sulla morte terrificante di un uomo ordinario, il cui ritratto ci viene svelato dalle persone che l`hanno conosciuto nelle varie fasi della sua vita. a ognuna di loro e` dedicato un capitolo, e poco a poco ricostruiamo chi e` stato emmett, attraverso la sua insegnante, una delle poche donne bianche che frequentava il loro quartiere e che l`aveva sempre sostenuto; l`amica d`infanzia con cui andava a scuola e con cui si confidava; l`amico inseparabile che diventera` uno spacciatore, l`allenatore di football che lo ha accolto come un figlio, la prima fidanzata, una ragazza bianca dei tempi del college; fino ad arrivare ai personaggi della comunita` di franklin heights dove ha fatto ritorno, solo e con tre figli a carico, dopo avere visto infrangersi il suo sogno. emmett non e` esattamente george floyd, ucciso a minneapolis nel maggio 2020, o eric garner, soffocato dalla polizia a new york nel 2014, due tra le molte vittime che hanno ispirato il movimento black lives matter. e una figura di invenzione attraverso cui si prova a illuminare un angolo buio e spaventoso della convivenza civile, a raccontare la realta` dietro le infinite chiacchiere dei social, dei telegiornali, della carta stampata. ma la letteratura puo` davvero spiegare la follia di un momento e la tragedia di una vita intera? dalembert cerca una risposta con delicatezza, ritmo e ironia, calibrando i livelli linguistici, il sacro e il profano, il tragico e il grottesco. in questo modo ha scritto u |