il vecchio rito aziendale della timbratura impone ancora oggi un confine netto tra vita e lavoro, quando invece nei fatti e` sempre piu` difficile separare la sfera privata dagli altri impegni. e cosi`, mentre il tempo di lavoro sconfina progressivamente nella vita, l`orario di lavoro continua a essere misurato su base settimanale, rigidamente ancorato al luogo fisico dell`ufficio. nella societa` della conoscenza la proposta di forme di flessibilita` temporali e spaziali - in grado di garantire al lavoratore la possibilita` di organizzarsi e gestire autonomamente il proprio ritmo di vita - costituisce dunque un percorso necessario per rispondere ai nuovi bisogni di chi reclama l`opportunita` di basare il rapporto di lavoro non sulla presenza, ma sul risultato. occorre superare un diffuso stile manageriale poco incline alla delega, molto orientato al controllo e alla possibilita` di "avere a portata di mano" i propri collaboratori per qualsiasi evenienza. e necessario vincere lo stereotipo culturale secondo cui il lavoratore flessibile e` meno produttivo e performante. sulla base di un`indagine che ha individuato alcune best practice organizzative gia` in atto nel nostro paese (in imprese sia piccole e medie, sia multinazionali), il libro individua possibili soluzioni organizzative fondate sulla responsabilita` e sul risultato, e capaci di introdurre sistemi di valutazione meritocratici della performance individuale. |