la mafia e` un`organizzazione psicopatologica oppure no? ancor prima di rispondere a questa domanda, e` necessario interrogarsi su cosa si debba intendere per "psicopatologia". esiste la psicopatologia o possiamo conferire a questo termine un alone semantico piu` ampio che prenda in considerazione aspetti della vita psichica della persona il cui valore intrinseco va inteso in rapporto al contesto culturale di riferimento? e una questione non di poco conto se si considera la mafia come un`organizzazione con una sua propria cultura, ovvero con propri codici valoriali e comportamentali. dai contributi presenti in questo volume, non emergono nei membri della mafia quadri psicopatologici specifici, ma formazioni identitarie noi-centriche che ostacolano qualsiasi forma di crescita emotiva e individuale, autonoma e consapevole: indifferenza relazionale, distacco emotivo e una certa scissione psicologica fra cio` che e` buono (la mafia) e cio` che e` cattivo (chi si oppone alla mafia) sembrano caratterizzare la psicologia (patologica) di costoro. ma e` nella riflessione sulle vittime (indirette e dirette) delle mafie che la psicopatologia si rivela, in tutta la sua drammaticita`, con storie di depressioni, di sindromi post-traumatiche, di comportamenti additivi, di forti stati di ansia, ecc. articolandosi fra dati di ricerca, esemplificazioni cliniche e riflessioni teoriche sulle organizzazioni mafiose e sulle vittime di mafia, il volume si rivolge ad un ampio pubblico di lettori interessato a comprendere le dinamiche psicopatologiche che qualificano il fenomeno mafioso. |