umberto bossi ha scalato roma e poi l`italia intera nominandosi guerriero del nord, narratore di una rivoluzione sempre imminente e ha inventato una nuova lingua politica fatta di punti esclamativi, invettive, insulti, semplificazioni di massima efficacia compresa la pernacchia, il gestaccio. ha inventato un territorio da difendere e uno da sconfiggere, il primo immaginario, la padania, il secondo tanto vero da coincidere con lo stato unitario. si e` attribuito la protezione di un dio che scorre nel grande fiume e nell`ampolla. la nemesi ha voluto vendicarsi di umberto bossi nel modo piu` crudele, allestendo la sua sconfitta dentro a una corona di dettagli tipici del potere che si disfa e disfacendosi marcisce. vent`anni dopo, e probabilmente senza mai accorgersene, anche lui precipita dentro quella stessa ripugnanza. l`epopea degli esordi, la marcia trionfale della sua seconda vita finiscono per trasformarsi, dopo la tragedia, in una malinconica "pochade" di angusta provincia. |