"no, non sono ancora morto" e` l`autobiografia sincera, ironica e senza filtri di phil collins: le canzoni e i concerti, i successi e i fiaschi, l`ascesa al top delle classifiche e nei titoli dei giornali. collins e` uno dei pochissimi artisti ad aver venduto oltre cento milioni di dischi, ma, pur appartenendo da tempo all`aristocrazia del pop, non ha mai perso la capacita` di scrivere canzoni in grado di arrivare al cuore degli ascoltatori di tutto il mondo. la sua e` la storia di una carriera leggendaria: seduto dietro un tamburo prima ancora di imparare a camminare, dopo la gavetta negli squallidi ma elettrizzanti locali della swinging london degli anni sessanta collins divento` il batterista dei genesis. piu` tardi, con il congedo di peter gabriel dal gruppo, si sarebbe guadagnato la luce dei riflettori imponendosi come cantante, e avrebbe raggiunto fama mondiale come solista e compositore con l`uscita di "face value" e "in the air tonight". che si tratti di partecipare a una jam session con eric clapton o con robert plant, di mettere insieme una big band con tony bennett come frontman, di esibirsi due volte nello stesso giorno al live aid o di comporre della musica per il blockbuster disneyano "tarzan", premio oscar alla migliore colonna sonora, collins mantiene sempre un rapporto intimo con la propria musica, e la sua capacita` di raccontare, con le note e con le parole, coglie sempre nel segno. |