anche se cosi` mai la nomina, la shoah e` protagonista della riflessione di cohen, presa in esame rovesciando lo schema logoro della teodicea: il problema non e` tanto dove fosse dio durante lo sterminio degli ebrei - dunque la coesistenza fra dio e male. in primo piano e` piuttosto l`uomo e il rapporto con dio dopo tale evento e, ancora, la dialettica fra liberta` e ragione, il confronto fra il popolo ebraico e gli "altri": prevale una prospettiva antropologica. il tremendum e` in queste pagine abisso senza fine e insieme appello: porta in se` il senso della categoria coniata da rudolf otto per definire il sacro - "l`irrazionalita` nell`idea di divino" - ma e` anche la somma provocazione rivolta alla religione al cospetto del xx secolo, ad esempio nell`olocausto. le domande che stanno al fondo di questo classico di teologia ebraica - il cui linguaggio sottilmente richiama le metafore della mistica ebraica (qabbala`) - sono cosi` radicali da rivolgersi a ogni uomo, credente o non: un pensiero, e una simbolica di fede, che si interrogano sull`universalita` del male nel mondo. |