musicista eclettico e visionario, george clinton (1941) e` considerato il "padrino del funk". a partire dagli anni settanta, con i parliament-funkadelic, ha rivoluzionato la black music, inaugurando una mescolanza di generi in cui il rhythm`n`blues piu` ballabile si fondeva con la psichedelia e l`hard rock, e allestendo spettacoli dal vivo in cui l`esperienza sonora era accompagnata da giochi di luci accecanti e bizzarre scenografie ispirate ai viaggi spaziali. negli anni ottanta il percorso di clinton si e` ampliato: come produttore, ha lanciato la carriera di band di culto quali i red hot chili peppers, prima di venire a sua volta "scoperto" negli anni novanta e duemila dalla scena rap e hip hop (espliciti sono i riconoscimenti che gli hanno tributato artisti come snoop dogg, d`angelo e kendrick lamar). superati i settant`anni, george clinton si racconta oggi in questa autobiografia. con una voce a meta` fra il vecchio filosofo saggio e lo zio dalla parlantina sciolta, ci guida nei meandri della sua storia personale e in quelli di un immaginario che attinge con spericolatezza alla fantascienza come al fumetto, alla realta` sociale come ai viaggi lisergici. |