rossini aveva 37 anni e 39 opere alle spalle quando si ritiro` dalle scene teatrali dopo avervi esercitato un`egemonia incontrastata. eclettico, altalenante tra comico e tragico, e proli co sperimentatore di generi, raggiunse e impose uno stile sovraregionale, nella fedelta` a un ideale di bellezza ineffabile che la sua musica sempre insegui`: una musica che diede voce ai suoi personaggi esprimendo, con una scrittura vocale e strumentale esaltante, il loro destino, la speranza che li anima, l`allegrezza che li circonda, la felicita` che li attende, l`abisso in cui stanno per cadere. questa musica, , fu pero` scritta e creata nel e per il proprio articolato presente, adattandosi ai contesti e agli artisti con cui rossini si confronto` nelle sue peregrinazioni. la riconoscibilita` immediata del suo linguaggio drammatico segno` cosi`, in tempi di grande mutamento, una strada impossibile da ripercorrere, che conobbe imitatori ma non successori. la fortuna discontinua di rossini pone ancora oggi molti interrogativi, da cui andrea chegai parte per riavvolgere il filo della matassa che i recensori del tempo, i biografi e gli studiosi attuali hanno tentato di sbrogliare. indagando sui motivi della fama del pesarese, sui suoi rapporti con impresari, cantanti, scrittori, librettisti e compositori, chegai riposiziona le opere di rossini in una prospettiva storica che tiene conto delle trasformazioni sociali, politiche e musicali a cavallo tra settecento e ottocento. "rossini" ci permette di approfondire con coinvolgimento e rinnovato sguardo critico la musica di un artista , per cio` che significo` al suo tempo e per quello che puo` ancora significare per noi oggi. |