mi chiamo vittoria e la mia vita e` perfetta. ho una grande casa e tanti amici. non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. se mio padre e` morto quando ero piccola. se non ricordo nulla della mia infanzia. se, anche circondata da persone e parole, sono in realta` sola. io indosso ogni giorno la mia maschera, vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. io non dico mai di no a nessuno. per me va benissimo cosi`. e questo senso di apnea l`unica cosa che mi infastidisce. quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. ma e` solo una fase. niente potrebbe andare storto nel mio mondo cosi` impeccabile. ero convinta che fosse davvero tutto cosi` perfetto. fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. non so cosa sia. non so da dove provenga. non so perche` mi faccia sentire un po` spezzata e interrotta, come lui. ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. momenti che avevo sepolto nel cuore perche`, come quel vecchio carillon, all`improvviso si erano spezzati per sempre. eppure ora ho capito che e` l`imperfezione a rendere felici. perche` le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora piu` preziose. |