vent`anni fa ci lasciava indro montanelli, il giornalista che ha attraversato tutto il novecento e lo ha raccontato a lungo con la sua verve e il suo piglio controcorrente. nato a fucecchio nel 1909, comincio` la sua carriera nella guerra d`abissinia. da allora, tutti i grandi eventi storici lo videro in prima linea: era nella spagna della guerra civile, in polonia quando i panzer tedeschi scatenarono il secondo conflitto mondiale, nei paesi baltici e nella finlandia calpestati dai carri armati sovietici. nel 1943 venne arrestato e condannato a morte dai repubblichini. fuggito dal carcere, riparo` in svizzera, dove subi` l`ostracismo dei fuoriusciti. finita la guerra rientro` al , dove con i suoi reportage, le sue interviste e i suoi libri di divulgazione storica si guadagno` la fama di giornalista piu` amato e piu` contestato d`italia. era tra i pochi conosciuti anche oltre confine. quando la sua carriera sembrava giunta al termine, fondo` e diresse due giornali, senza mai rinunciare alla sua indipendenza e al ruolo di bastian contrario. negli anni bui della prima repubblica venne preso di mira e gambizzato dalle brigate rosse. alla fine, torno` a occupare la sua stanza al , il giornale che aveva sempre considerato come la sua . per la prima volta, ne scrivono in questo libro i suoi ultimi direttori, paolo mieli e ferruccio de bortoli, i giornalisti che parteciparono con lui alla fondazione del e della e coloro che lo hanno conosciuto da vicino. il racconto inedito, pubblico e privato, di un protagonista della nostra storia. |