cinque musicisti, esperti di ardui madrigali cinquecenteschi, si ritrovano sia per cantare sia per discutere del libro che mai riuscirono a leggere fino in fondo: la "critica della ragion pura" di immanuel kant. i madrigalisti - tra coro e polifonia - dibattono, spettegolano, congetturano, girano attorno, come falene incapricciate da una luce abbagliante, al capolavoro imprendibile, arrivano a sfiorarlo per strani percorsi tangenziali. i cinque si fanno perfino medium, richiamando un personaggio celebre e inesistente, la marchesa di merteuil delle "relazioni pericolose", perche` rivolga a kant, suo contemporaneo domande pregnanti e impertinenti sui grovigli dialettici che si annidano in quel monumento del sapere occidentale. anche se letta solo per brani e in introduzioni e manuali illusoriamente facilitanti, la "critica" dilaga, contaminando ogni altro libro, allargando la sua aura sulla musica, i film amati, la vita. allo stesso tempo si dispiega un diorama di illazioni sull`anno in cui fu pubblicata la "critica della ragion pura", come del resto "le relazioni pericolose": lo stupefacente 1781. il tempo attuale, tragico e inconsolabile, dell`italia e del mondo di adesso circonda questa mezza allegra brigata, questo convivio di musicanti folli, come la peste del 1348 circondava i piu` famosi tra i nostri narratori di novelle. |