. nasce cosi` questa biografia iconico-letteraria bifronte: nell`ineffabile bellezza della cornice veneziana, l`attenzione di byatt e` catturata dalle atmosfere eccentriche e ombrose di quella che e` palazzo pesaro orfei, dimora e laboratorio di mariano fortuny. i tessuti unici e preziosi da lui disegnati - le sciarpe knossos e il plisse` delphos in particolare, punto di riferimento sia per la storia della moda sia per la danza e il teatro europeo di primo novecento -, il gioco di buio e scintillii delle vaste sale, i dipinti, le lastre fotografiche, lanciano nell`immaginazione della scrittrice un ponte ideale verso le creazioni di quell`altro eclettico artista-artigiano che fu william morris. per molti versi i due sembrano antitetici. figlio borghese della campagna londinese e appassionato di mitologia nordica, morris; nato da una famiglia aristocratica catalana e radicato in un immaginario ellenico e mediterraneo, fortuny. entrambi pero`, con le loro intuizioni, hanno rivoluzionato il rapporto tra arte e artigianato, portando il bello nella vita quotidiana. a. s. byatt ne esplora i caratteri, gli ideali, le ambizioni, visita le loro case, osserva gli oggetti che producono e di cui si ci |