nei secoli xv e xvi, la progressiva espansione confederata nelle terre del ducato di milano, che costituiscono l`odierno canton ticino, comporto` profonde ripercussioni su entrambi i versanti del crinale alpino. la nuova condizione di sudditanza spinse dapprima le e`lite delle valli settentrionali a tessere complesse e durature relazioni con figure di spicco nell`ambito politico, militare ed economico della svizzera centrale. in un secondo tempo, anche i ceti dirigenti dei borghi (bellinzona, locarno, lugano e mendrisio) dovettero adeguarsi al nuovo governo. non poche famiglie e agnazioni riuscirono ad affermarsi grazie alle proprie competenze linguistiche, diplomatiche e commerciali che permisero loro di fungere da intermediari tra i nuovi dominatori, le comunita` locali e anche gli ambienti di governo degli stati italiani. d`altro canto, l`istituzione dei baliaggi ticinesi porto` i confederati germanofoni a confrontarsi intensamente con un contesto economico, culturale e linguistico molto diverso, elaborando nuovi strumenti per il governo, l`amministrazione e la gestione dei loro interessi italiani. l`autore, ricorrendo a molteplici fonti d`archivio e a un approccio metodologico comparativo incentrato sul dato genealogico, porta nuova luce sulla comprensione degli intricati rapporti tra i ceti dirigenti che controllavano le attivita` politiche ed economiche nel periodo a cavallo della conquista e dell`organizzazione dei baliaggi. |