nell`estate del 1969 joe brainard comincia a scrivere un testo assolutamente originale. si tratta di una serie di ricordi che spaziano dal dato puramente autobiografico e personale a personaggi e situazioni dell`immaginario collettivo, introdotti sempre dalla stessa formula: "mi ricordo". il risultato potrebbe riuscire noioso, se non altro perche` ripetitivo, o anche banale, ma non e` cosi`. la potenza evocativa del testo di brainard trascende il semplice accumulo di memorie del passato per trasformarsi sotto i nostri occhi in una storia di formazione e nel ritratto vivace, tenero e pittoresco di un uomo di rara sensibilita`, dalla prima infanzia fino all`inizio degli anni `70. "mi ricordo" e` un tuffo nella cultura e nel costume americani - attrici e presentatori, mode e abitudini che ai giorni nostri possono far sorridere, prodotti ormai introvabili e personaggi stravaganti -, ma rappresenta soprattutto uno sguardo ravvicinato sulla realta` quotidiana e sui pensieri di un artista profondamente consapevole di se`, che si mette a nudo senza imbarazzi ne` falsi pudori, con un`innocenza e un`autoironia assolute. in apparenza senza un ordine riconoscibile, ma in realta` legati da nessi e richiami evidenti, i ricordi costituiscono una sorta di diario intimo, di stenografia esistenziale... prefazione di paul auster. |