"Soltanto ora so cosa è importante nella vita: sapere che nulla è importante," ha detto una volta Roman Polanski, che ora con la stessa sfrontata franchezza si spoglia di ogni messa in scena e si mette a nudo in un documentario che è una dolorosa confessione. "Roman Polanski: a film memoir" è una corsa lunga ottant'anni attraverso il Novecento, dai rastrellamenti nel ghetto di Cracovia agli arresti domiciliari sulle Alpi svizzere passando per il Sessantotto e Hollywood, l'assassinio della giovane moglie e il premio Oscar®, la fama e la vergogna, il racconto tutto d'un fiato di una vita sempre sotto i riflettori, al di qua e al di là della macchina da presa. E sui titoli di coda è bello capire che l'inquilino del terzo piano è vivo, vegeto e lotta insieme a noi.
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