la prima volta che pierre doutre vede quella incantevole, esile ragazza bionda - "di un biondo luminoso, irreale, che le fluttuava intorno come un riverbero" - e` al funerale del padre, il celebre illusionista noto come "professor alberto". e un attimo dopo gli sembra di vivere in un sogno, o piuttosto in un incubo: perche` ne vede un`altra, identica, e pensa che sia una fata, capace di "sdoppiarsi a suo piacimento". ben presto pero` scoprira`, con una sorta di voluttuoso stupore, che le fate sono due, ugualmente ammalianti. di quel padre lontano e assente, del quale nei lunghi anni di collegio si e` sempre vergognato, doutre imparera` il mestiere; e se diventera` famoso quanto lui sara` grazie a un numero costruito proprio sulla incredibile somiglianza tra le gemelle da colei che sembra essere ormai la vera figura dominatrice della sua esistenza: la madre, la rapace odette. a poco a poco, sedotto dal fascino ambiguo e perturbante delle sue partner, pierre si ritrovera` invischiato in un gioco perverso, un gioco di specchi in cui realta` e finzione, eros e morte, innocenza e colpa si scambiano continuamente i ruoli - con, sullo sfondo, la maschera della morte. |