erno egri erbstein e` stato un rivoluzionario del calcio. nato a nagyvarad il 13 maggio 1898 da un`agiata famiglia israelita e cresciuto a budapest, dove si laurea in educazione fisica, inizia presto la carriera di calciatore, tra ungheria, italia e stati uniti. nel 1928 torna in italia come allenatore: dopo le stagioni al bari e alla nocerina, allena il cagliari, con cui sfiora la promozione in a, e la lucchese. nel 1938 passa al torino, ma solo per pochi mesi perche`, dopo la proclamazione delle leggi razziali, viene mandato in olanda ad allenare lo xerxes. dove pero` non arriva mai: gli viene inspiegabilmente annullato il visto, rientra in patria e diventa rappresentante di tessuti italiani. ma il nazismo lo raggiunge: quando nel 1944, le truppe tedesche invadono l`ungheria, la moglie e le sue due figlie si rifugiano in una fabbrica di uniformi militari all`interno di un convento cattolico ed erbstein finisce internato in un campo di lavoro. mentre un treno lo sta per portare verso i campi di sterminio, riesce a fuggire di nuovo. tornato in italia dopo la guerra, e` ricontattato da novo che gli offre la direzione tecnica del torino. e qui il magiaro realizza il suo capolavoro: crea una squadra irresistibile che pratica un calcio avveniristico. erbstein cura maniacalmente ogni minimo dettaglio: dalla preparazione atletica (fu lui a introdurre il riscaldamento) all`alimentazione, fino alla psicologia dei giocatori. diventa il tecnico di calcio piu` innovativo del suo tempo. tutto finisce a superga, il 4 maggio 1949, quando il grande torino e` consegnato definitivamente al mito. il suo indiscusso artefice muore insieme ai suoi ragazzi. la sua storia viene dimenticata, finche` tanti anni dopo si torna a parlare di lui riconoscendo il suo valore umano e sportivo. |