le caratteristiche della seconda guerra mondiale, durante la quale l`esperienza italiana su diversi fronti si e` intersecata con la sconfitta, la crisi istituzionale si e` sovrapposta al cambio di alleanze e la resistenza ha respinto il nazifascismo facendo incrociare guerra patriottica e guerra civile, rendono evidente l`impossibilita` di considerare il combattente una figura unitaria. cio` si riflette anche a conflitto finito, ponendo il problema della scomposizione della figura del reduce, specchio frantumato di cio` che il regime aveva trascinato in guerra. il libro ricostruisce l`universo del reducismo italiano del secondo dopoguerra con uno sguardo comparativo rispetto a quello degli altri paesi coinvolti nel conflitto, descrive l`interazione tra societa` e istituzioni nella determinazione delle condizioni degli ex combattenti per quanto riguarda sia l`aspetto morale sia la materialita` della vita quotidiana, si sofferma sulla molteplicita` di forme identitarie che riflettono le diverse esperienze del vissuto di guerra, illustra l`aspetto politico e istituzionale del tema. e dal punto di vista della ricomposizione della societa` italiana del dopoguerra fornisce indicazioni e nuovi elementi per altri argomenti di indagine, quali la funzione e il dibattito sull`assistenza sociale e sulle forme del welfare italiano, la mentalita` del ceto politico antifascista nel suo farsi classe dirigente di fronte alle eredita` del fascismo o per l`ideologia della ricostruzione. |