in un vicoletto buio nel cuore di una torino ancora segnata dalle ferite dei bombardamenti, alza le saracinesche un locale stralunato: lo swing club. al posto dei tavoli ci sono dei banchi di scuola, la cucina e` sgangherata, ma il palco e` grande abbastanza per ospitare un pianoforte e una batteria. siamo nei primi anni sessanta e in un attimo lo scantinato di via bellezia diventa il luogo di ritrovo di una gioventu` ribelle e amante della notte, unita dai suoni acidi e dissonanti del bebop. sulla scena non sono comparsi ancora i rocchettari e i sessantottini, ma il movimento studentesco e gli operai torinesi sono gia` scesi ad agitare le piazze e tanti ragazzi sono attraversati dai fervori della beat generation. per chi di loro e` attratto dalla sperimentazione musicale, lo swing diventa una seconda casa dove lasciarsi andare non solo all`improvvisazione ma alla liberta` sessuale e all`uso di ogni tipo di stupefacente. questa e` la storia di un gruppo di amici drogati di jazz che passava le sue serate in uno scantinato fumoso di sole due stanze, dove hanno suonato dal vivo non solo i grandi nomi del jazz italiano come enrico rava, tullio de piscopo e romano mussolini, ma mostri sacri del jazz internazionale come thelonius monk, miles davis, dollar brand e gato barbieri. prefazione di tullio de piscopo. |