nato in una nobile famiglia siciliana impegnata nelle lotte per il risorgimento, rosario bentivegna e` protagonista (e testimone) di alcuni momenti cruciali della storia d`italia del novecento. in un confronto serrato con la storica michela ponzani (e attraverso documenti inediti tratti dal suo archivio personale, oggi conservati presso l`archivio del senato della repubblica) l`autore racconta di se` e delle scelte che hanno segnato la sua vita: dall`attivita` clandestina antifascista negli anni `30, alla decisione di aderire al pci dopo l`8 settembre 1943, dalla resistenza nei gap a roma fino al ruolo di comandante partigiano sui monti prenestini. bentivegna prosegue la sua lotta al fascismo internazionale in jugoslavia come vice-commissario politico della iv brigata della divisione partigiana garibaldi. il dopoguerra e` scandito da un`intensa stagione di lotte politiche e sociali vissute attraverso la professione di medico e la militanza nel pci: sono gli anni delle battaglie per la prevenzione sanitaria negli ambienti di lavoro, dell`attentato a togliatti e degli arresti di militanti comunisti ad opera della polizia di sceiba. nel 1985 la decisione di uscire dal pci per i profondi dissensi con la linea del partito: "avevo scelto di essere un comunista nel 1938 perche` volevo essere libero, vivere nella democrazia; volevo la pace, la giustizia sociale". cosi` scrive a suggello di un impegno per i valori di liberta` e democrazia durato tutta una vita. |