gino severini (1883-1966) e` senza dubbio il piu` francese tra i pittori italiani: per quasi mezzo secolo, infatti, e` stato il trait d`union fra artisti e intellettuali al di qua e al di la` delle alpi negli anni cruciali del primo novecento e delle due guerre. nato a cortona e vissuto tra parigi e roma, inizia a dipingere grazie all`incontro con il coetaneo umberto boccioni e alla lezione del piu` maturo giacomo balla. intorno agli anni dieci si accosta al futurismo, di cui offre una originalissima interpretazione, tiepida nell`adesione ideologica ma estremamente aggiornata e consapevole nella riflessione teorica. sono anni intensi in cui severini affianca alla pratica artistica una vivace attivita` intellettuale, organizzando le esposizioni dei futuristi italiani nelle gallerie parigine e partecipando ai dibattiti che animano la capitale francese. la sua ricerca si orienta quindi verso la pratica cubista, rivolta in particolare a originali variazioni sul tema della natura morta. ma severini e` molto precoce anche nel cosiddetto "ritorno all`ordine": gia` prima degli anni venti si rivolge a un repertorio di temi, figure e soggetti desunti dalla pittura dei primitivi italiani e del rinascimento. gli anni del secondo dopoguerra costituiscono l`ultimo, intenso periodo dell`attivita` di severini, caratterizzato da opere di grande raffinatezza e mirabili esercitazioni di forme. |