lo sport sembra oggi aver conquistato definitivamente il proprio ruolo di privilegiato per leggere dinamiche culturali piu` generali. eppure non sempre ha goduto di grande considerazione da parte degli scienziati sociali. in particolare, per quello che riguarda l`antropologia, l`attivita` sportiva ha scontato almeno due pregiudizi: quello di essere legata al tempo libero e quindi di essere percepita come attivita` ludica e rispetto ad altre che riguardano la struttura familiare, economica, politica o religiosa di una societa`; e quella di essere considerata troppo legata al corpo e in qualche modo alla natura. come se il corpo non fosse esso stesso connesso a dinamiche e logiche culturali. oggi lo sport e` ovunque un grande teatro che coinvolge identita` nazionali e capacita` di trasformazione culturale; un laboratorio ove sperimentare fattori di ibridazione e meticciato; un fenomeno globale e insieme locale; una fiera delle vanita`, una vetrina internazionale - le olimpiadi, i campionati del mondo, i tornei del grande slam di tennis - nella quale si esibiscono atleti ma anche filosofie, modi di intendere la religione, il mito, il rito, l`etica, il fair play. attraverso un`analisi antropologica dello sport - di come un popolo scelga, pratichi, concepisca, si appassioni a una disciplina anziche` a un`altra, e di come ne parli, e ne scriva - si puo` insomma capire come funziona tutta una societa`. |