caposaldo della narrativa bengali moderna, "padmanadir majhi" (1936) di manik bandopadhyay descrive con spietata lucidita` e segreta partecipazione l`intrico di relazioni sociali, sfruttamento economico e tensioni psicologiche in cui e` avvolta la vita di una comunita` di barcaioli, "piccola gente" in intima simbiosi con il grande fiume del bengala orientale. il protagonista, kuber, conduce una vita grama e incerta insieme alla moglie mala, zoppa dalla nascita. nel villaggio abita hossen miya, un ex barcaiolo arricchitosi nel commercio fluviale, il quale raccogliendo i poveri e i disperati della zona vuole creare un insediamento agricolo sull`isolotto di moyna, oltre la foce della padma, ricoperto da una fitta foresta tropicale. a casa di kuber arriva in visita la vivace cognata kopila, e fra i due nasce un`attrazione che attraversa fasi alterne. dopo aver iniziato a lavorare sulla barca di hossen miya, kuber migliora la sua condizione economica, ma sulla sua vita incombe lo spettro dell`esilio a moyna. |