la rivendicazione della resistenza antifascista si e` ridotta per decenni al dibattito politico sulla guerra partigiana. negli ultimi anni registriamo il recupero di una dimensione piu` ampia. contiamo la resistenza contro i tedeschi delle forze armate all`8 settembre. poi la guerra partigiana e la deportazione politica e razziale nei lager di morte. la partecipazione delle forze armate nazionali alla campagna anglo-americana in italia. e infine la resistenza degli imi nei lager tedeschi: le centinaia di migliaia di militari che invece della guerra nazifascista scelsero e pagarono la fedelta` alle stellette della patria. le stellette a cinque punte sul bavero della divisa (piccoli pezzi di metallo povero o un quadratino di stoffa) sono il simbolo tradizionale dei militari italiani. la fedelta` alle stellette fu la motivazione piu` comune e diretta della grande maggioranza dei 650000 militari italiani che preferirono la prigionia nei lager tedeschi al passaggio dalla parte nazifascista. questi 650000 prigionieri erano degli sconfitti che avevano vissuto il fallimento del regime fascista, la misera fine delle guerre di mussolini, lo sfacelo delle forze armate all`8 settembre. tutti avevano ragione di sentirsi traditi dal re e da badoglio, che li avevano abbandonati senza ordini agli attacchi tedeschi. cio` nonostante, una grande maggioranza di questa massa di sbandati preferi` la fedelta` alle stellette e la prigionia nei lager. (dalla prefazione di giorgio rochat) |