giorgio agosti, magistrato, durante la resistenza fu commissario regionale delle formazioni giustizia e liberta`; dante livio bianco, avvocato, fu dapprima comandante della i divisione gl che operava nel cuneese, poi comandante regionale, sempre delle gl. protagonisti assoluti della lotta partigiana in piemonte, giorgio agosti e dante livio bianco attraversarono in posizioni di grande rilievo politico anche gli anni del tormentato dopoguerra; fino alla morte di livio, in un incidente in montagna, il 12 luglio 1953. proprio nel cuore della lotta armata, tra il novembre 1943 e il i marzo 1945, i due amici si scrissero un centinaio di lettere; ne sono rimaste 91, 52 di giorgio, 39 di livio, e sono quelle che vengono qui ripubblicate. il carteggio e` anzitutto una testimonianza della dimensione umana dei suoi protagonisti di cui lascia affiorare sentimenti, emozioni, gelosie, slanci affettuosi, chiusure ombrose, un intero universo morale modellato dai tempi del ferro e del fuoco. ma oltre che lungo i sentieri della soggettivita`, questo epistolario conduce alla scoperta di importanti risvolti storiografici, legati a questioni ancora oggi di scottante attualita`: il dibattito sull`interpretazione della resistenza anche come guerra civile, le radici etiche della scelta tra fascismo e antifascismo, l`alternativa netta tra democrazia e totalitarismo, la quotidianita` della vita "di banda", i problemi di organizzazione di una guerriglia che nasceva senza punti di riferimento. |