la condizione di straniero e` destinata a diffondersi. ma la mobilita` che ci piace celebrare si scontra con le frontiere che gli stati nazione erigono contro i "migranti", trattati piu` come nemici che come ospiti. spinti a compensare l`ostilita` dei loro governi, molti cittadini si sono trovati costretti a fare qualcosa: accogliere, sfamare o trasportare viaggiatori in difficolta`. hanno cosi` ridestato un`antica tradizione antropologica che sembrava sopita: l`ospitalita`. questo modo di entrare in politica aprendo la porta di casa rivela pero` i suoi limiti. ogni sistemazione e` una goccia d`acqua nell`oceano del peregrinare globale e la benevolenza alla base di questi gesti non puo` fungere da salvacondotto permanente. michel agier ci invita a ripensare l`ospitalita` attraverso la lente dell`antropologia, della filosofia e della storia. se da un lato ne sottolinea le ambiguita`, dall`altro ne rivela la capacita` di scompaginare l`immaginario nazionale, perche` lo straniero che arriva ci obbliga a vedere in modo diverso il posto che occupa ciascuno di noi nel mondo. prefazione di adriano favole. |