sono cronache di ordinaria follia quelle che leggiamo ogni giorno sui giornali: donne ammazzate, stuprate, massacrate di botte, senza che vi sia un limite nemmeno di eta`... e non solo in lontane societa` arretrate ma qui, nel nostro paese, nelle grandi citta` come nei piccoli centri. come leggere questi fenomeni? come soprattutto provare a contrastarli davvero? questo volume - che accoglie i saggi di anna antoniazzi, irene biemmi, francesca borruso, daniela dato, francesca dello preit, rosa gallelli, silvia leonelli, anna grazia lopez, elisabetta musi, oltre che della stessa simonetta ulivieri, tutte pedagogiste - ha il merito di proporre una lettura non sociologica o psicologica ma finalmente pedagogica di questa tragedia, perche` educativo e` il dispositivo che lo fonda e solo educativa sara` la via d`uscita. le radici del male non vanno cercate nelle "anomalie" delle singole storie, delle infanzie ferite, dei raptus imprevedibili, ma nella normalita` di un ordine simbolico intrinsecamente violento. alla pedagogia, piu` che ad ogni altra disciplina, spetta dunque il compito di individuare pratiche e dispositivi inediti con cui riformulare l`ordine simbolico che incornicia le relazioni tra i soggetti. perche` quando si hanno le parole per nominare la realta`, si hanno anche gli strumenti per trasformarla. |