"preferisco una chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una chiesa malata per la chiusura e la comodita` di aggrapparsi alle proprie sicurezze." questa e` la nuova comunita` immaginata da papa francesco: la chiesa non e` una "dogana" che giudica e discrimina, ma "una casa paterna dove c`e` posto per ciascuno con la sua vita faticosa, soprattutto i poveri e gli infermi, coloro che spesso sono disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti". e cosi` che la chiesa torna in strada, a cercare le persone per incontrare dio, soprattutto fra gli ultimi, e cosi` che la parola dei vangeli si fa carne e parla a ognuno di noi. don ciotti e` presidente dell`associazione libera, don rigoldi e` cappellano del carcere minorile di milano, don patriciello e` parroco della terra dei fuochi, don albanesi e` presidente della comunita` di capodarco. sono i sacerdoti di frontiera, che interpretano la loro missione come necessita` di essere piu` vicini agli ultimi e ai loro bisogni. fino a poco tempo fa erano etichettati come "preti di strada" e messi ai margini della chiesa. ora papa francesco e` dalla loro parte cosi` hanno iniziato un viaggio, ripreso dalle telecamere della trasmissione a sua immagine, per leggere e commentare le pagine del vangelo nelle periferie, quelle "nate col peccato originale", in cui si ammassano delinquenti e diseredati, "ma anche nelle periferie dell`anima, per dare una mano alle persone a ritrovare un senso e un significato". |