renne e fuoco, per i sami le due cose piu` preziose. le renne domestiche li occupano di giorno, sono una risorsa preziosa ma al prezzo di lavoro e fatica. il fuoco e` l`amico che al calar del buio li riunisce nella tenda, al riparo da tenebre, animali selvatici e pensieri maligni. e calore dell`intimita` intorno al quale vecchi e giovani si siedono al sicuro ad ascoltare le storie della loro tradizione. cosi` ogni sera la renna, il cane, la volpe e perfino la zanzara e il pidocchio tornano ad assumere un significato mitico, le malattie parlano e hanno sembianze umane, i bambini morti tornano in vita. onnipresente e` la figura sciamanica del noaide, uomo o donna che sia, mentre a dar corpo alle paure dei sami del nord compaiono i ciudi russi, terribili briganti loro nemici storici, e a spaventare i sami del sud ci sono i contadini, gli stanziali assetati di terra in antico conflitto con i migranti. nemico e` anche stallo, ma l`ingenuita` e la goffaggine di quest`orco malvagio venano d`ironia le storie di cui e` protagonista. emilie demant, artista danese affascinata dal folklore dei sami, durante i suoi lunghi soggiorni nelle loro regioni raccolse le narrazioni di "intorno al fuoco" direttamente dalla voce di coloro che tramandavano questo sapere ancestrale. erano gli anni tra il 1907 e il 1916, prima che la vita e l`economia dei sami subissero le profonde trasformazioni del secondo dopoguerra, e questo resoconto del viaggio nel loro immaginario collettivo conserva tutto il sapore dell`immediatezza e della verita` che hanno le trascrizioni dal vivo. |