se si risale alla piu` remota antichita` indiana, a un`epoca che precede il buddha e quella cultura che gli occidentali sono soliti identificare con l`india stessa, si trovano, anziche` vestigia di monumenti chiuse in un silenzio altero, null`altro che testi, spesso di dimensioni imponenti, i quali compongono l`immenso corpus chiamato veda. e il veda ruota intorno a un cardine, a un centro potente che non potrebbe essere per noi piu` misterioso: il sacrificio, che pur incarnandosi in riti molteplici "e` diffuso ovunque; risiede allo stato latente in tutto cio` che e`, poiche` `tutto cio` che e` partecipa al sacrificio`, ma, `come gli de`i, sfugge ai sensi`". chi voglia capire che cos`e` questa mirabile architettura di parole e gesti minuziosamente codificati non puo` che rivolgersi ai brahmana, i testi vedici di esegesi liturgica, che nel dar ragione di ciascun elemento dei riti intessono un reticolo vertiginoso di connessioni volto a catturare l`universo dei significati nelle maglie del sacrificio. ma per mole e complessita` i brahmana sarebbero rimasti una foresta quasi impenetrabile per il non specialista se l`eminente indologo sylvain levi non avesse pubblicato, sulla base di lezioni tenute negli anni 1896-1897, questo libro: una guida al pensiero dei brahmana costruita interamente attraverso il sapiente incastro di citazioni emblematiche, che nella sua scrupolosa esattezza induce qualsiasi lettore a riconoscere l`audacia e l`altezza speculativa di questi testi. |