

bernardo maestrelli, comandante di velieri, e` costretto a ormeggiare il suo "eliseo": ne` lui ne` la sua barca hanno piu` l`eta` per andare per mare. sceso a terra la sua casa diventa l`ospizio del paese, nato proprio per accogliere i vecchi marinai. li` trascorre le sue giornate, sempre uguali, fra l`orto e il molo, d`estate costretto dalle suore a chiedere l`elemosina tra i villeggianti, d`inverno a scrutare il mare. ma un giorno sulla linea dell`orizzonte appare un`ombra, la vela di un bastimento. quella sagoma in mezzo al mare accende la curiosita` e poi la speranza del capitano maestrelli e degli altri uomini di mare dell`ospizio. il veliero giunge al porticciolo; ha compiuto il suo ultimo viaggio ed e` destinato alla rottamazione. ma la ciurma dell`ospizio, capitanata da maestrelli, ogni sera di nascosto sale a bordo: l`imbarcazione viene rimessa in sesto: ripulita, verniciata, sostituite le vele strappate, riparato l`albero maestro. si`, e` vecchio quel veliero, ma puo` ancora prendere il mare. radunati i suoi uomini, una notte di vento propizio il capitano abbandona l`ospizio e mollati gli ormeggi prende il largo, verso un destino che finalmente gli appartiene.

come sta il mondo? male. malissimo. sballano i governanti. sballano i governati. le mucche, i mari, i climi, tutta la terra sballa. e avanzano, globali e fatali, gli apostoli del nuovo. del "niu`". new economy, new holidays, new way of life. anche la storia, la vecchia storia dei sussidiari, cambia musica. fra un brivido e una risata, benni commenta, smaschera, anticipa. diabolicamente.





"e una strana ragazza" dicono tutti di eileen: singolare incrocio anglo-siciliano, cresce taciturna e solitaria, "poco portata alle cose terrestri e piu` adatta a quelle del cielo e del mare". per la luna nutre infatti un attaccamento "intenso e appassionato"; e l`acqua e` il solo luogo dove si senta "veramente a suo agio". quando una giornalista inglese la convince ad attraversare la manica in solitaria, eileen accettera` la sfida.







naipaul ricostruisce tre esemplari parabole umane, tra gli anni cinquanta e settanta del secolo scorso, che si traducono in altrettante variazioni sul potere in tutti i suoi toni, dal tragico al grottesco. la figura di mobutu, dominus del congo/zaire, e` un condensato di dissimulazione ideologica, con la sua capacita` di perpetuare le leggi dispotiche del colonialismo belga sotto una sorta di e di spacciare per maoista l`esercizio crudele della regalita`. michael de freitas alias michael x, sedicente attivista per i diritti civili, finito sulla forca per aver massacrato alcuni affiliati a trinidad, e` uno dei tanti riverberi farseschi dell`: un , che si impone come mito underground solo nell`inghilterra in cui ha trascorso la giovinezza come pusher e magnaccia. la vicenda del regime peronista ha il suo contrappunto nella passione del popolo per evita, aspirante attrice emersa dalla , e predestinata a eternare i suoi tratti fantasmatici e sensuali nella fissita` dell`imbalsamazione, dopo la morte ad appena trentatre` anni. e cornice ideale del trittico e` il magistrale saggio su joseph conrad, vero corpo a corpo critico con lo scrittore che piu` di ogni altro ha segnato naipaul, dove il personaggio chiave di diventa la sintesi archetipica delle tre parabole che abbiamo attraversato.


nella pluralita` di sovrastrutture deputate a dare voce politica alla pluralita` degli interessi economici, gli "imperi dei mass media" rivestono un ruolo insieme fondamentale e particolare, essendo essi stessi nel novero dei colossi in competizione. nel primo degli articoli qui raccolti si ricorda l`affermazione di marx ed engels per cui "la classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con cio`, in pari tempo, dei mezzi di produzione intellettuale" cio` spiega l`assunto per cui "le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti". il capitalismo poi trasforma anche i mezzi della produzione intellettuale in strumenti di accumulazione di plusvalore. e proprio a partire da questa considerazione che in apertura del volume si sottolinea come i mass media "prima di essere un fenomeno culturale e politico sono una parte rilevante dell`economia capitalistica" solo analizzandoli in questa chiave e` possibile "comprendere tutta la loro reale incidenza nella vita sociale, senza scadere nel semplicismo delle politologie di moda o nel banale schematismo di sociologie ricche di presunzioni teoriche ma povere di concreti risultati".
al suo giuramento, trump ha decretato la fine del "declino" americano e l?inizio di una "nuova eta dell?oro", alludendo alla "gilded age" che negli ultimi decenni dell?ottocento vide il tumultuoso sviluppo del capitalismo americano, sino alla sua irruzione imperialista. e davvero un segno dei tempi che dalla presidenza americana si immagini di poter fronteggiare il "declino" degli stati uniti resuscitandone le politiche e i modelli della sua "ascesa" imperialista, quasi a mimare l?alba per sfuggire all?imbrunire. qualunque posizione contingente possa assumere l?amministrazione trump, la tendenza generale della contesa globale e definita, e comunque non sara invertita la nuova corsa al riarmo. ma il nuovo "nazionalismo americano" puo fare la differenza tanto nel "rallentamento" quanto nella "accelerazione" del disfacimento delle vecchie relazioni, e lo stesso vale per le controreazioni in cina, in europa, in giappone e nelle altre potenze. sopravvivera l?ordine multilaterale? tra crisi e tensioni che un giorno potranno essere la proverbiale "goccia che fa traboccare il vaso", il "vaso di gocce" sotto la presidenza trump si riempira piu o meno velocemente?

vent?anni fa, l?ingresso di pechino nel wto, la svolta dell?euro in europa e le guerre del declino americano erano i "fatti politici" che avviavano una "nuova fase strategica" perche la cina, una potenza emersa dalle aree arretrate, spartite e sviluppate dall?imperialismo, arrivava a sfidare l?ordine postbellico e a chiedere una nuova spartizione del mondo. il passaggio chiedeva un?attenzione specifica per le varianti e le sfumature della politica estera cinese, per il pluralismo delle scuole di pensiero, per gli adeguamenti e le variazioni nel tempo dei loro orientamenti. in assenza di un lavoro sistematico serio tra le fonti occidentali, abbiamo recensito alcune delle filiere principali dalla vasta pubblicistica in cinese. per la prima volta un rivolgimento mondiale di enormi proporzioni scaturisce dalla "collisione imperialista" della potenza cinese. solo il marxismo poteva prevedere con larghissimo anticipo una tale dialettica della "collisione storica" e mantenere l?attenzione, per due secoli, sul "curioso spettacolo [...] della cina che esporta disordine nel mondo occidentale". sara una collisione mai vista prima nell?ordine delle classi dominanti.
pechino, shanghai e canton, i centri di chengdu e chongqing nell?ovest, wuhan e xi?an all?interno e ancora dalian, qingdao e xiamen sulla costa rappresentavano i "cinque laghi e quattro mari" cinesi, ossia le aree chiave che - secondo la nota formula di deng xiaoping - devono essere presenti nella sintesi politica della linea generale borghese in cina, pena aprire una crisi nella citta proibita. nell?accezione moderna i laghi e i mari descrivevano le province dell?entroterra e della costa, a loro volta raccolte nell?immagine della cina gialla e della cina blu. il pluralismo mandarino di marca pcc si proponeva di centralizzare le volonta della classe dominante e delle sue frazioni in perenne concorrenza come i regni rivali. con un partito-stato collaudato da cinquant?anni di scontri feroci, la cina irrompeva nel secondo secolo dell?imperialismo portandosi dietro tutta la sua pluralita di capitali. karl marx ha insegnato che la formazione dell?interesse generale di classe dei borghesi puo risultare solo da lotte incessanti che investono la sfera politica, da un processo di sintesi contraddittorio.