

la piccola naja viene sospinta dalle steppe dell`uzbekistan alla germania del dopoguerra come da un vento fatale. suo padre, ul`an, l`ha affidata all`ufficiale tedesco gunter berger con il quale ha combattuto, insieme a molti altri nomadi convinti di avere uno stesso nemico, la russia di stalin. naja deve integrarsi in una nuova famiglia e in una nuova societa`. la memoria del suo popolo la difende, la protegge ma, quando la vita la incalza, e` capace di lottare, di cambiare, di crescere. alla voce narrante di naja e` affidato il racconto delle sue peripezie di bambina e di donna alla ricerca di un posto nel mondo, ma anche del mitico passato dei tuncia`n, nonche` la memorabile ricostruzione corale della disfatta tedesca in russia.

"il mio piu` profondo desiderio e` che in africa la voce del cantastorie possa non morire mai". nelson mandela raccoglie in questa antologia il meglio dell`immaginario fiabesco africano. le storie piu` belle e antiche, raccontate nella forma in cui ce le restituiscono oggi le metamorfosi prodotte da secoli di peregrinazioni. ma anche alcune storie nuove che fanno da corollario al corpus della tradizione. "c`e` la lepre," osserva mandela, "una piccola canaglia; il furbo sciacallo, nel ruolo dell`imbroglione; la iena, nella parte del piu` debole; il leone, in quella di sovrano dispensatore di doni; il serpente, che infonde paura e al contempo e` un simbolo di virtu` taumaturgiche; ci sono gli incantesimi che provocano sventura o salvezza; ci sono cannibali raccapriccianti che fanno paura ai grandi non meno che ai piccoli". il popoloso universo di uomini e animali che abitano questo continente con la loro generosa umanita` e l`istintiva disponibilita` al sorriso e` colto attraverso gli squarci folgoranti dell.arida essenza dell`africa, tramite il caleidoscopio dei suoi colori assoluti, del bagliore accecante del sole, della foschia azzurra delle montagne. all`orizzonte il benevolo sollievo offerto dall`acqua e dalle foglie. "le mie storie piu` care" le definisce mandela. storie antiche quanto l`africa, raccontate attorno ai falo` della sera da tempo immemorabile, universali nella loro capacita` di ritrarre gli animali e la loro umanissima magia.
solitario come un`autobiografia e corale come una saga familiare, questo vigoroso e insieme delicato romanzo intreccia le storie di una comunita` e i destini dei suoi componenti attraverso lo sguardo di una donna che, per scongiurare la follia sprigionata dal dolore, si affida al potere rasserenante della memoria. riemergono allora, in un accorato fluire di ricordi, la madre anita, il padre francesco, la zia peppina, il cugino saverio... sullo sfondo di un sud tanto avvolgente e aspro quanto vitale e dolce, chiara guida, da una vecchiaia vissuta fuori dal tempo nel turbinare dei suoi fantasmi, lungo gli aspri sentieri della sua esistenza.