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una sintesi storico-critica dell`architettura del nostro tempo, che ne ripercorre le tendenze fondamentali dall`illuminismo settecentesco al decostruttivismo di fine novecento, sino alle opere recentissime che hanno segnato un profondo cambiamento nelle citta` del mondo. alessandra muntoni e` docente di storia dell`architettura contemporanea all`universita` di roma la sapienza. direttrice dal 1984 della rivista "metamorfosi. quaderni di architettura", ha collaborato all`atlante storico delle citta` italiane (roma 1988-90).

lo scrittore nathan zuckerman e` prostrato da una misteriosa malattia, che inizia dal collo e dalle spalle e invade tutto il corpo. la sua principale occupazione e` vagare da un medico all`altro, ma nessuno riesce a scoprire la causa del suo tormento. per evitare che tutti i tormenti si trasformino in incubo, cerca di trovare le cause al suo dolore in qualcosa di reale e concreto: suo fratello, per esempio, lo accusa di aver provocato la morte dei loro genitori con la pubblicazione del suo astioso bestseller. decide infine di fuggire da new york e di iscriversi alla facolta` di medicina per colmare i vuoti della sua professione di scrittore, ma i guai che incontra sono peggiori di quelli da cui fugge.

joseph, protagonista del romanzo, e` un borghese che un giorno decide di rifiutare il proprio ruolo nella societa`. per farlo chiede di arruolarsi nell`esercito, dove la ferrea regola militare lo assolvera` da qualsiasi obbligo sociale. a partire da questa decisione, quello che si apre agli occhi del lettore e` un viaggio allucinato nell`alienazione del mondo contemporaneo alla ricerca dei fondamenti di una nuova vita. anche al prezzo della negazione di ogni principio di liberta`.

Questo volume raccoglie una selezione assai rappresentativa dei suoi scritti, descrivendo per intero l’arco evolutivo della sua riflessione intellettuale e privata. La curatela generale è di Giovanni Agosti, che firma anche l’Introduzione; la Cronologia di Giuseppe Frangi; le Notizie sui testi di Giovanni Battista Boccardo.

Nel 1976 pubblica la raccolta viaggi (tristram da cunha, Amsterdam), un diario dove descrive, in poesia, i suoi pellegrinaggi in autostop, redatto tra Roma ed Amsterdam nel 1967, con una breve introduzione di Bruno Cora.

restano famose le pagine che auerbach dedico` a gregorio di tours in mimesis, facendone il prosatore esemplare di un`epoca che aveva nel realismo immediato, cioe` senza forti mediazioni intellettuali, la sua caratteristica stilistica. poche idee astratte, nessuna strutturazione sintattica del mondo, ma in compenso immagini vive e tangibili, di grande forza espressiva. tutto questo auerbach lo diceva a proposito della storia dei franchi. ma gregorio di tours, oltre che storico, fu un fecondissimo agiografo. i suoi otto libri di "miracoli" rappresentano una delle testimonianze piu` importanti per lo studio di quello che viene considerato l`aspetto distintivo della religiosita` del periodo post-romano: il culto dei santi e delle loro reliquie. dei quattro libri dedicati a san martino, patrono della citta` di tours di cui gregorio fu vescovo metropolitano, viene qui proposta la prima traduzione italiana accompagnata da un ampio commento. il racconto dei miracoli di martino si snoda in una narrazione realistico-simbolica che possiede molteplici motivi di interesse: in primis quello propriamente religioso, per il significato quasi liturgico delle ripetute sequenze miracolistiche, e per il carattere a un tempo fisico e spirituale proprio del santo presente ancora in questo mondo attraverso le sue reliquie; poi quello culturale, per il rapporto con la medicina popolare e con la tradizione medica greco-romana, ma anche per il significato attribuito alla malattia del corpo interpretata come segno dell`unica vera malattia: quella dell`anima; infine quello pastorale e politico, sia per quanto riguarda le modalita` e i contenuti della predicazione svolta da gregorio, sia per la connessione di quest`ultima con una visione interamente confessionale della societa` umana che il vescovo di tours condivise con gontrano, il sovrano della dinastia merovingia a cui fu maggiormente legato. si tratta di motivi tra loro interconnessi, difficilmente scindibili l`uno dall`altro, rintracciabil

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