

attraverso le vicende di due giovani come tanti, leo e michela, vassalli ci regala il ritratto di una generazione che sognava di cambiare il mondo. e che con appassionata ostinazione ha continuato a illudersi di poterlo fare, anche quando i sogni sono naufragati insieme agli ideali politici e sono rimasti solo i relitti, i reperti "archeologici" di un presente che e` il nostro, ed e` sull`orlo del baratro. con ironia e sarcasmo, ma anche con la partecipazione di chi ha condiviso le illusioni di un`epoca, vassalli consegna al lettore gli ultimi trent`anni della nostra storia - le rivolte studentesche, il femminismo, l`antipsichiatria, il pacifismo, i movimenti ecologisti e il volontariato - in un romanzo amaro e appassionato sull`inevitabile e doloroso fallimento di ogni utopia.





un profilo complessivo sull`ultimo movimento letterario italiano che, all`inizio degli anni `60, seppe convogliare le energie e i propositi di una parte cospicua della generazione nata intorno al 1930. tra i nomi piu` noti: arbasino, eco, manganelli, pagliarani, porta, sanguineti. un panorama ideologico che e` possibile solo a grandi linee, date le forti divergenze all`interno del gruppo riguardo la concezione dell`arte: per alcuni l`arte doveva essere astorica e apolitica. per altri (come il sanguineti), essa era inseparabile dall`ideologia. comune era il punto di partenza: il rifiuto dell`ideologia neocapitalistica e del sentimentalismo soggettivo.