

le figlie di tores e` una ballata svedese in cui lo schematismo della tradizione orale da` voce a una vicenda fosca, nella quale un mondo in crisi, sospeso fra l`idea pagana della vendetta e la promessa cristiana della grazia, vede consumarsi la tragedia dell`incesto e del sangue. il dramma e` pacificato dal perdono divino, e la trama, nella lotta eterna del bene e del male, realizza l`essenza di un sentire arcaico, le cui pulsioni, desideri e timori primati si risolvono nella coincidentia oppositorum, la conciliazione nota a tante culture primitive e ammantata di arcane risonanze. il grande ingmar bergman, da sempre ispirato dal medioevo nordico, ha fatto della ballata che "ossessionava la sua fantasia dal tempo degli studi a stoccolma" un film evocativo e di profonda umanita`: la fontana della vergine (l959), opera che dimostra quanto o stile mimetico a sequenze concise e giustapposte - cinematografico - di quest`antica leggenda abbia coinvolto il regista, e possa ancora colpire la fantasia del lettore moderno. con questa storia si apre la scelta di ballate magiche svedesi qui proposta per la prima volta al pubblico italiano; la traduzione, che nell`endecasillabo vede insieme un mezzo per non violare il ritmo dell`originale e per fornire a chi legge un comodo approdo, ambisce a non tradite troppo la cadenza che marca, con una fratta paratassi, le tappe dell`incontro dell`uomo col soprannaturale, ovvero con l`ignoto, che domina con le sue lusinghe l`universo mentale del folclore scandinavo.



le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. in edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del novecento. testo originale nell`edizione di john burnet. traduzione, introduzione e note di francesco adorno.







saggio e generoso, sovrano capace di riunire alla sua tavola rotonda i cavalieri piu valorosi; guerriero (quasi) invincibile con la sua spada excalibur; uccisore di mostri; una vita dedicata alla ricerca del santo graal. tutti quanti conosciamo a grandi linee la leggenda di re artu e le sue avventure, ma cosa succede se la prendiamo sul serio e proviamo a raccontarla come la biografia di un uomo realmente esistito? cosa ci racconta del medioevo questo grande mito? a partire dal xii secolo le imprese del glorioso re dei britanni hanno continuamente ispirato le letterature di tutta europa, facendo diventare artu, nell?immaginario collettivo, il sovrano medievale per eccellenza. dal concepimento in cornovaglia, favorito dalla magia di merlino, fino alla sua scomparsa sull?isola di avalon, lo seguiremo nelle stanze del suo palazzo reale e sui campi di battaglia per meglio comprenderne la statura epica e tragica e cercare cosi di accostarci al vero mistero che lo avvolge: quello, cioe, dell?immutato fascino della sua leggenda, che ancora oggi non cessa di essere fonte di ispirazione per scrittori e registi. una fortuna costante, che ha effettivamente consacrato artu ?re in eterno?.
