
















"aiace, probabilmente la piu` antica delle tragedie di sofocle, e` il dramma di una follia: a troia, dopo la morte di achille le armi dell`eroe sono passate ad odisseo; aiace, il piu` forte tra i guerrieri achei e quindi il piu` degno della simbolica eredita` di achille, impazzisce per il dolore e, dopo una notte di imprese folli e sanguinarie, in un barlume di consapevolezza si suicida. "elettra" narra la vicenda di una vendetta e di un matricidio: la figlia di agamennone e clitennestra, elettra, sprona il fratello oreste a vendicare la morte del padre uccidendo i suoi assassini, clitennestra e il suo amante egisto.

cosa faresti se un giorno tuo fratello maggiore, il tuo idolo, la tua roccia, annunciasse di non chiamarsi piu` jason ma jessica? di essere una ragazza e di essersi sempre sentita tale? e` quello che succede a sam, tredici anni, proprio quando l`adolescenza comincia a bussare alla porta, tra nuove amicizie e possibili amori. il mondo per sam si capovolge di colpo: non solo il fratello non e` piu` lo stesso, quel fratello cosi` popolare con le ragazze e cosi` bravo a calcio, ma neanche i suoi genitori sono le persone aperte e tolleranti che lui ha sempre creduto di conoscere. un romanzo che con empatia ma anche leggerezza e ironia racconta la difficolta` e l`importanza di accettare l`altro, sempre. eta` di lettura: da 10 anni.

anni trenta: un uomo, un giovane scienziato ebreo di cui due sorellastre, isabella e margot, sono entrambe innamorate. la serenita` di un tranquillo rifugio in svizzera non riesce a cancellare gli orrori della guerra e delle persecuzioni razziali, ne` a evitare una violenta ribellione contro il ricatto, una scomparsa misteriosa e un epilogo che e` un sorprendente antefatto.


nella sua lotta appassionata contro la poesia vuota e accademica, nella sua resistenza contro gli eruditi di corte, foscolo e` stato il primo intellettuale a denunciare quella spaccatura fra teoria e pratica, fra pensiero e azione, che sarebbe diventato il tarlo non solo della letteratura, ma di tutta la societa` italiana. le sue liriche, e i sepolcri innanzitutto, si rifanno ai modelli piu` prestigiosi della tradizione classica, ritrovando l`autorita` che la voce dei poeti aveva nelle comunita` antiche: una voce potente, intrisa di passione e d`immaginazione, di umano dolore e umana pieta`. cosi`, se le prime rime oscillano tra le occasioni mondane e le inquietudini giovanili, l`inno mai finito alle grazie, posto al termine del suo percorso creativo, celebra i fondamenti eterni della politica e della morale. versi impetuosi e cristallini, che il commento di matteo palumbo permette di scoprire attraverso una lettura capillare del testo e della tessitura poetica che lo governa.

la storia degli anni d`oro della casa editrice einaudi attraverso il racconto di uno dei suoi piu` prestigiosi collaboratori. una sequenza di ritratti di figure come natalia ginzburg, cesare pavese, italo calvino, davide lajolo, carlo emilio gadda, leonardo sciascia, primo levi, gianfranco contini, delio cantimori, carlo dionisotti. le speranze, le ambizioni, le passioni di un editore. "i migliori anni della nostra vita" e` a suo modo un libro epico, e come tutti gli epos si porta appresso un valore di esemplarita` cui le nuove generazioni hanno diritto di accedere. ferrero, saggista e scrittore, e` stato direttore editoriale di einaudi e garzanti, e direttore letterario di mondadori. dal 1998 e` direttore della fiera del libro di torino.



con piu` di 70 prose - e una storia - pamuk mette in scena nelle pagine di questo libro un singolare autoritratto intellettuale costruito con sequenze di frammenti autobiografici, pensieri e "momenti d`essere". al centro mette la sua citta` e la sua attivita` preferita (oltre a quella quasi compulsiva di leggere e scrivere): "guardare fuori dalla finestra", perche` le finestre di istanbul contengono tutte le storie della citta` - un gesto che da` il titolo al racconto che chiude il volume. lo scrittore turco riunisce in un continuum narrativo situazioni, idee e immagini che quasi inspiegabilmente non sono mai confluite nei suoi romanzi.

questo di vassalli e` un libro di racconti fortemente compatto, pensato e organizzato unitariamente. il suo cuore "politico" e` la parte centrale, formata da racconti, ma anche da apologhi e da un dialogo di tipo leopardiano. e in questa parte che concetti come democrazia, uguaglianza, cultura di massa vengono messi in discussione alla luce di come questi ideali sono diventati realta` negli anni piu` recenti. l`uguaglianza e` stata realizzata "dalla cintola in giu`", come dice un personaggio constatando la diffusione pressoche` universale dei jeans. o anche riducendo l`uomo a entita` numerica, come nelle elezioni, nei sondaggi o nelle rilevazioni di mercato. un`uguaglianza che ha livellato verso il basso ogni comportamento e ogni sensibilita` umana.

Due commedie nelle quali l`humour (nero) si mescola ad accenti di gravita`. Uno sguardo approfondito sulla condizione umana e sui rapporti di forza che costringono gli uomini a irrigidirsi in ruoli prestabiliti.

unico romanzo del commediografo inglese, i nani e` stato scritto nei primi anni `50, e poi abbandonato per quasi quarant`anni. nel 1960 pinter ne ha tratto una commedia e soltanto nel 1989 lo ha ripreso in mano, lasciandolo sostanzialmente immutato, ma decidendo di pubblicarlo. e` un testo denso ed impegnativo, che anticipa molti dei temi della produzione teatrale dell`autore. dominato dai dialoghi, discorsi fatti di salti, silenzi, argomenti abbandonati e ripresi, sullo sfondo della londra cupa dell`east end, mette in scena quattro personaggi, tre uomini e una donna, alle prese soprattutto con la loro impossibilita` di comunicare.

le "rime" costituiscono la raccolta delle liriche che il grande poeta fiorentino compose via via dalla giovinezza agli anni maturi dell`esilio, fino a quando tutta la sua attivita` creatrice si raccolse e si compi` nella stesura della divina commedia. la prima edizione delle "rime" di dante nel testo critico e col commento di gianfranco contini fu pubblicata nel 1939; riveduta e ampliata nel `46, rappresenta ancora oggi un saggio fondamentale nel campo degli studi danteschi.



commedia singolarmente "aperta", priva di un autentico finale, tra le prime di shakespeare ma tra le sue piu` raffinate e moderne, pene d`amor perdute, attraverso gli amori irrisolti di quattro coppie, costituisce una splendida esaltazione dell`amore e della femminilita`.

a cent`anni dalla nascita di dino buzzati, gli oscar mondadori rendono omaggio all`autore del deserto dei tartari con questo volume in cui lorenzo vigano`, attento studioso dell`opera e della vita dello scrittore bellunese, ne ricostruisce le vicende biografiche, intellettuali e artistiche attraverso interviste, lettere e pagine di diario dello stesso buzzati. accanto al testo, centinaia di foto, molte delle quali inedite e provenienti dall`archivio privato della famiglia: immagini in cui rivivono i personaggi, i luoghi, le atmosfere che hanno circondato lo scrittore, dalla nascita nella villa di famiglia a san pellegrino, nei pressi di belluno, allo stretto legame con milano, dal rapporto con l`amico arturo brambilla agli anni scolastici al liceo-ginnasio panni, dalla carriera giornalistica al "corriere della sera" alla passione per la letteratura, per la pittura e per la montagna. album buzzati costituisce uno strumento unico per conoscere da vicino il mondo pubblico e privato di uno degli autori piu` significativi e amati del novecento.

sono gli anni della seconda guerra punica, che vede roma impegnata nella dura lotta contro cartagine, e il racconto e` arrivato al suo momento cruciale: annibale minaccia le porte dell`urbe. spiccano in entrambi i campi, valorosi generali: marcello, fabio massimo e cornelio scipione da una parte, dall`altra annibale e asdrubale, la cui eroica morte chiude la narrazione.





due ragazzi benestanti, colti, imbevuti di letture - soprattutto lui - di nobili cavalieri e amori cortesi. ma quando un giorno questi due giovani, destinati a ereditare gli onori del loro stato sociale, volsero lo sguardo sulle cose degli uomini, videro un mondo che tradiva il messaggio del vangelo e lo rifiutarono. decisero, in momenti diversi, di spogliarsi delle loro ricchezze e, nudi, di abbracciare una nuova vita per gli ultimi. quelle di chiara e francesco furono due esistenze che si intrecciarono strettamente pur percorrendo, ciascuno dei due santi, cammini differenti. lo scopriamo direttamente dalle loro voci, dai loro scritti, a cui chiara frugoni dedica in questo libro uno spazio del tutto nuovo. facendo parlare direttamente i protagonisti, la frugoni fa del lettore un compagno di strada di chiara e francesco, permettendogli di accostarsi al loro generoso progetto e alle resistenze, ai tradimenti, ai compromessi con cui i due dovettero fare i conti per rendere reale la loro utopia. del resto e` una storia, quella di chiara e francesco, che col passare dei secoli nulla ha perso della sua travolgente novita`. al contrario, e` come se il tempo trascorso non smettesse di sottolinearne la radicale modernita`: il rapporto con i poveri, e quindi col denaro e il potere; il ruolo non subalterno della donna; la funzione dei laici nell`istituzione religiosa; l`importanza del lavoro manuale in servizio del prossimo e come garanzia di liberta`; la relazione con fedi diverse.

karl rossmann, un allegro sedicenne, viene mandato dai genitori in america perche` dimentichi una cameriera che ha messo incinta. prima accolto con affetto poi, senza motivo, allontanato dallo zio, si unisce a due vagabondi. viene assunto come lift in un grande albergo e anche qui senza motivo, viene poi licenziato. torna dai due vagabondi fino a che non viene assunto dal "grande teatro" di okalhoma. a questo punto il romanzo, pubblicato postumo, si interrompe.

frutto di una gestazione meditata e lunga circa nove anni, il wilhelm meister e` un romanzo "di formazione". attraverso il travaglio evolutivo del giovane wilhelm e della sua passione per il teatro, goethe osserva e descrive la lotta crudele, il confronto interiore che mette di fronte fallimenti, umiliazioni, rinunce e intimo desiderio. e la storia di qualsiasi vera, difficile vocazione: urgente e imperiosa, sofferta e messa in dubbio, abbandonata e continuamente ripresa, infine riconosciuta come parte piu` vera di se`, a un tempo condanna inevitabile e appagante destino.









a roma, in una societa` agitata da una lotta continua e spesso subdola che non faceva alcun conto dei sentimenti "l` amicitia" era anche un`arma politica, non solo un sentimento basato sulla simpatia reciproca. nato insieme alle altre grandi opere filosofiche durante il periodo di forzato ritiro dalla vita politica, il "de amicitia" e` il tentativo di cicerone di superare questo concetto utilitaristico per riscoprire un`amicizia fine a se stessa, fondata sulla "virtus" e quindi ancorata a valori etici e personali. emanuele narducci esplora nel saggio introduttivo il concetto di "amicitia" a roma e il significato profondo di quest`opera nell`insieme della produzione ciceroniana.


ha centosettant`anni, ma non perde un colpo. pubblicato a puntate fra l`agosto 1844 e il gennaio 1846 sul "journal des de`bats", mentre dumas lo stava ancora scrivendo (con l`aiuto di un ghost-writer, auguste maquet), senza sapere nemmeno lui come l`avrebbe concluso, e intanto metteva in cantiere altri due o tre romanzi, "il conte di montecristo" ha lasciato, e lascia tuttora, col fiato sospeso folle di lettori di ogni estrazione sociale e di ogni paese. nessun romanzo, forse, ha avuto tante edizioni (settantasei solo in italia, gia` dal 1846), tanti adattamenti cinematografici (il primo nel 1922) e televisivi; e` diventato un musical, un fumetto con paperino, e` stato immortalato sulle figurine liebig e condensato nelle strisce della magnesia san pellegrino; oggi ispira la serie americana "revenge". tutti quindi possono dire di conoscerne almeno a grandi linee la trama e il protagonista, anche chi non lo ha mai letto. ma non c`e` trasposizione, necessariamente lacunosa, data la mole del romanzo, che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo, che funziona sempre anche se si sa gia` come andra` a finire la vicenda. i suoi stessi difetti, le ripetizioni, le digressioni, le zeppe, sono funzionali al piacere della lettura.




il disegno di elliott abbraccia i due secoli del massimo splendore della spagna, sullo sfondo della storia europea e mondiale. al centro del quadro, la corte di madrid, le sue complesse ramificazioni asburgiche, con le sue figure e le sue correnti di pensiero; i meccanismi del potere e il ruolo dell`aristocrazia, la politica estera e le crisi interne, le proiezioni verso il nuovo mondo e la mentalita` dei conquistatori, i rapporti con i popoli vinti e con la nuova realta` americana; infine la decadenza, riflessa paradossalmente in una grandiosa fioritura artistica.











capolavoro della letteratura del novecento, nato dalle riflessioni sul rapporto tra l`artista e i personaggi della sua fantasia, "sei personaggi in cerca d`autore" puo` essere considerato l`apice della poetica pirandelliana: una perfetta tragedia dell`incomunicabilita` in cui viene messo in scena, illuminato dall`amara ironia di pirandello, l`insanabile conflitto tra l`essere e l`apparire che lacera ogni individuo umano. il presente volume raccoglie l`edizione 1925 (non ancora definitiva, ma testualmente cruciale) e, in appendice, l`edizione originaria del 1921, insieme a un`antologia di scritti pirandelliani, le recensioni dell`epoca e un inserto fotografico che documenta le diverse messinscene della commedia, dalla prima del 1921 a quella del 1953, curata da strehler.



e` la storia di due gemelli fra loro somigliantissimi, viola e sebastiano, che vengono separati da un naufragio presso le coste dell`illiria. viola si vestira` con abiti maschili e si fara` chiamare cesario, andando a lavorare come paggio presso il duca orsino. finira` con l`innamorarsi del suo padrone il quale ama, non riamato, la contessa olivia, che si innamora del suo bel paggio viola/cesario. l`arrivo di sebastiano complica ulteriormente la situazione ponendo pero` le basi di un suo felice scioglimento. olivia infatti si innamora di sebastiano, mentre orsino, scoperta la vera identita` del suo paggio, decide di sposare viola.

una giovane vedova virtuosa e` trovata svenuta da un ufficiale russo durante l`attacco notturno alla fortezza di cui il padre e` comandante. quando l`ufficiale, cui la marchesa e` riconoscente, la chiede in sposa, viene respinto. poco dopo la marchesa scopre di essere incinta e si ritira in campagna poiche` i suoi familiari non credono alla sua innocenza. mette poi un annuncio su un giornale in cui si dichiara disposta a sposare il padre, da lei non conosciuto, del bambino. appare l`ufficiale russo e la marchesa lo sposa pur intimandogli di allontanarsi subito dopo le nozze. ma alla fine, colpita dal suo comportamento generoso e dalla sua sensibilita`, si riconcilia con lui.









``fra i sensi l`occidente ha privilegiato la vista, da cui e` partito per la sua geometrizzazione dell`esperienza, e ha cosi` svalutato altre sensazioni (auditive, olfattive, tattili eccetera). e` contro tale guasto, o squilibrio, nell`ecologia della sensibilita`, che tanizaki reagisce in ``libro d`ombra``, polemizzando contro gli eccessi dell`illuminazione elettrica e opponendo, a un mondo di nude superfici radiose, un universo acquietante della consistenza e della densita`, avvolto da ombre (di gabinetti, di monasteri, di case delle geishe) descritte a una a una, come un campionario di stoffe pesanti e pregiate. leggendo questo saggio ci si rende conto di come tutta la nostra civilta`, tutta la nostra vita quotidiana, e dunque anche l`idea che ci facciamo del piacere, siano fondate sull`irritazione di alcuni sensi e sull`atrofizzazione di altri, mai su un tentativo di armonizzazione.`` (dalla nota di giovanni mariotti)
