

come si fa a dimenticare a comando? com`e` possibile perdere per strada la memoria di una storia, se prima non si ha la pazienza di recuperarla passando al setaccio tutto quanto l`ha riempita da venticinque anni a questa parte? e quello che si accinge a fare lo scrittore, seduto su una sedia all`inizio della rambla e proprio nessuna voglia di scrivere e di vivere come gli altri. contraltare di questa sua volonta` di oblio programmatico e globale e` la figura cicciuta e tracagnotta dell`especialista, un docente universitario "che di se` non ha mai saputo niente di essenziale, a parte di essere basso di cavallo e di farsene un cruccio mortale". alle spalle e attorno l`especialista, una caleidoscopica orda di parenti che rimescolano i propri sessi e li sovrappongono, una consorteria di avidi, esaltati e feroci come conigli stipati dentro una comune gabbia di pregiudizi, rancori, omerta`, tic di finta trasgressione e segreti di pulcinella. per lo scrittore affezionarsi all`especialista e tenere il conto dei ribaltoni della sua sagrada familia e` un tutt`uno, un po` perche` simpatizzare con i mostri e` l`unico modo per non farsene sbranare, un po` perche` "per fare chiaro bisogna prima fare un po` di caldo". ha inizio cosi` una lotta all`ultima confidenza taciuta tra un uomo che ha il solo cruccio di non poter condividere la propria integrita` con nessuno e diversi esemplari di un`umanita` all`ultimo grido antica come eva, reazionaria come il generale franco e raccapricciante come un`acquaforte di goya.














nella corrispondenza tra la mai completamente esperita singolarita` delle architetture e dei luoghi di roma e gli studi sulla stratificazione dei suoi insediamenti si colloca questa storia di teatri progettati e non costruiti. in parallelo a quella degli edifici realizzati, la storia delle architetture immaginate illumina la conformazione della citta` attuale e ne rende piu` evidenti caratteri e contraddizioni. la vicenda delle sale per gli spettacoli e` in questo senso esemplare; che alla citta` delle scenografie barocche e alla fitta rete di luoghi destinati agli spettacoli, realizzati nel corso dei secoli xvii e xviii, ha fatto seguito, all`inizio dell`800, una reiterata impossibilita` di arrivare alla costruzione d`un nuovo teatro pubblico, in conseguenza d`una difficolta` di trasformazione sociale, civile e architettonica, su cui molto resta da indagare. il non realizzato teatro di roma prende forma nelle storie del teatro municipale, del teatro massimo o teatro regio e in quella dell`auditorium, che fanno interagire immagini diverse, sul fondo della straordinaria complessita` formale dei luoghi. cosi` la citta` non costruita e` parte integrante di quella che abbiamo sotto gli occhi e, a volte, solo attraverso quella e` possibile "vedere" l`immagine piu` significativa di questa.



una storia dettagliata ma concisa della settima arte: dai fratelli lumie`re alla nascita di hollywood, dal neorealismo al trionfo degli effetti speciali negli anni novanta. una sintesi che intende gettare un ponte tra storia ed estetica, sociologia e tecnica.


Columbia 1979 (MX35173). Il virtuoso del Violoncello suona Bach, Brahms, Cassado, Breval, Schumann, Faurè.
