Wishlist

i prodotti che vorresti acquistare

lo "zibaldone" leopardiano e` una foresta vivente di libri e di sogni. nella sua scrittura - insieme teorica e narrativa, frammentaria e progettuale - il sapere degli antichi e dei moderni e` colto nel respiro delle sue plurali genealogie, sospinto oltre la linea della riflessione illuminista. del labirintico lavoro leopardiano e delle sue domande in questo libro si ripercorrono alcuni luoghi che accompagnano l`intero arco della scrittura: il desiderio, la ricordanza, l`infinito come elementi della lunga meditazione sul piacere; le forme del rapporto tra filosofia e poesia; la critica della civilta`, delle sue forme di astrazione, scorporamento e violenza; la formazione del gusto e dello stile; la lontananza dalla natura e l`evocazione, da un punto di non-ritorno, delle favole antiche, della fanciullezza, degli animali, e la custodia delle loro immagini nel deserto della vita.

il signor l. ha una questione aperta con le donne: negli ultimi tre mesi, sei appuntamenti con sei donne diverse. e non uno che abbia funzionato. il signor k. e` molto solo, e i suoi problemi sono cominciati con una frattura. ma non esistenziale, una banale frattura al polso. il signor f. ha qualche difficolta` a controllare l`aggressivita`, almeno cosi` dice sua mamma. il signor c. si sente la depressione appiccicata addosso e ha cambiato decine di specialisti, ma il dottor g. gli piaceva. la signorina d. pare di un altro secolo, lontanissima nel tempo perche` e` lontana da tutto. la signora a. logora i nervi. questo fa, in estrema sintesi. lo psicologo massimo cirri racconta i suoi incontri in un centro di salute mentale. vita vissuta all`interno del servizio sanitario nazionale, persone, dolori, umanita`. e infermiere sindacalizzate, colleghi pescecani, informatori farmaceutici avvoltoi e fascinose dottoresse con cui tuffarsi in un cappuccino tra una storia e l`altra. quando si ascoltano le storie degli altri si ripassa la propria e viene voglia di raccontarle tutte da vicino. perche` da vicino nessuno e` normale.

i medici sono un simbolo del rinascimento italiano: grandi patroni delle arti e delle scienze, creatori di un mito per fama e ricchezza artistica. ma cosa ha reso possibile la costruzione di una corte cosi` tanto sfarzosa? la risposta e` semplice: il prestito di denaro. i medici sono stati prima di tutto una grande famiglia di banchieri, che ha accumulato fortune immense grazie a una professione, quella del prestatore di denaro contro interesse, che all`epoca era bollata dalla chiesa come un peccato gravissimo.

diviso in tre sezioni d`ineguale lunghezza, il libro testimonia ancora su cio` che il poeta sente come il dono piu` alto dell`esperienza: la magia della luce, l`amore, la meraviglia delle cose cangianti e di quelle che resistono al tempo; ma ci parla anche nuovamente, di male, d`insonnia, di esilio, d`inferno e di morte. mentre nel testo finale, il poeta chiede tristemente e coraggiosamente congedo ai suoi lettori, la poesia d`apertura li richiama a cio` che dura e durera` sempre, attraverso e oltre tutti i dubbi e i dolori: la vita.

l`opera raccoglie, secondo un progetto delineato da raboni stesso, tutta la sua opera in versi e, della vasta attivita` saggistica. si trovano percio` le raccolte principali, "le case della vetra", "cadenza d`inganno", "nel grave sogno", "canzonette mortali", "versi guerrieri e amorosi", "ogni terzo pensiero", "quare tristis", oltre a una serie di plaquettes, a traduzioni poetiche e a una sezione che raccoglie versi dispersi, inediti o pubblicati postumi. raboni si esprime in un tono prevalentemente medio-basso, con un uso incisivo del "parlato" - vale a dire di una lingua non letteraria ma quotidiana, identica a quella della comunicazione orale - e introduce nella sua poesia un`acuta sensibilita` per il quotidiano. il suo stile riesce ad assorbire il linguaggio basso entro il percorso elevato della lirica, generando testi che hanno il pregio di una elevata leggibilita`. raboni inoltre introduce nel corpo del testo poetico figure e personaggi appartenenti a una realta` minuta e umile, solitamente esclusa dalla poesia.

vienna, 1938. samuel adler e un bambino ebreo di sei anni. durante la notte dei cristalli, quando la famiglia perde tutto, la madre lo mette su un treno diretto in inghilterra per salvarlo. samuel inizia cosi una nuova vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell?incertezza e della solitudine. arizona, 2019. anche anita diaz e sua madre salgono su un treno, questa volta per sfuggire a un pericolo imminente nel salvador e cercare rifugio negli stati uniti. ma al loro arrivo la nuova politica di separazione familiare le divide e anita, sette anni, si ritrova da sola in un centro di accoglienza a nogales. lontana da tutto cio che le e familiare, si rifugia in un mondo magico di sua invenzione, mentre una giovane assistente sociale tenta in ogni modo di ricongiungerla alla madre. intrecciando passato e presente, allende racconta la storia di due personaggi indimenticabili alla ricerca di una famiglia, scrivendo una testimonianza delle scelte dolorose a cui i genitori sono costretti e una lettera d?amore per tutti quei bambini che sopravvivono a ogni difficolta senza smettere mai di sognare. "un romanzo che parla dell?oggi, che obbliga a riflettere e fa emozionare."

Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa. Chiudi