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scritti tra il 386 e il 395, i "dialoghi" sono il frutto principale dell`otium filosofico a cui agostino si era dedicato subito dopo la conversione. meno conosciuti dei grandi capolavori della maturita`, essi in realta` basterebbero da soli ad assicurargli un posto di rilievo nella storia del pensiero occidentale. agostino, che vi figura quasi sempre come protagonista, indaga e discute temi quali la conoscibilita` della verita`, l`essenza della vita felice, l`origine del male, la natura dell`anima e la funzione del linguaggio. convinto che il dialogo fatto di domande e risposte sia il modo migliore di cercare la verita`, egli guida interlocutori e lettori a scoprirla dentro di se`, dove essa risiede.

a inizio novecento a vienna succedeva tutto, dalla nascita della psicoanalisi alla pubblicazione dei lavori di schnitzler, alla istituzione delle wiener werkstatte che modificarono il modo di fare design, alla secessione viennese, che rivoluziono` per l`ennesima volta il modo di fare arte. a questo movimento appartenevano i due artisti che rappresentano un po` l`inizio e la fine di quel momento creativo, i due volti speculari di uno stesso modo di fare arte: klimt e schiele, rispettivamente il volto solare e decorativo del movimento e il suo lato oscuro, inquietante. in questo libro l`autrice torna su un autore, gustav klimt (vienna 1862 - neubau 1918), al quale ha dedicato molti dei suoi studi, per aggiornare alle ultime acquisizioni il racconto della sua arte. la forza espressiva e l`eleganza decorativa caratterizzano il lavoro dell`artista. un raffinato creatore di immagini femminili dalla bellezza insieme astratta e sensuale: donne che appaiono al tempo stesso distanti come idoli remoti e creature dense di un erotismo vibrante come un arabesco. ma anche l`acuto ritrattista dell`alta borghesia austriaca di fine ottocento, tutta decoro, misurata opulenza e malinconia.

la ricca produzione machiavelliana e` testimonianza di una delle epoche piu` tormentate e significative della civilta` occidentale, ove prassi politica, riflessione storico-filosofica e inventiva letteraria si fondono armonicamente insieme. la riflessione politico-filosofica machiavelliana non e` affatto avulsa dal contesto, bensi` sempre radicata nella quotidiana esperienza umana e politica di quegli anni di doloroso travaglio storico, i quali tuttavia furono fonte inesauribile di ispirazione, di una costante meditazione sulla natura e sulla condotta umana. riproponiamo al lettore in un unico volume, secondo l`edizione critica di mario martelli, le opere di uno dei massimi ingegni del rinascimento.

si presenta qui la traduzione delle "opere complete" di pascal, effettuata sulla base di manoscritti e in riferimento alle piu` autorevoli edizioni gia` apparse tra il xx e il xxi secolo. il complesso di questi scritti - troppo spesso frammentato in edizioni particolari che rischiano di spezzare l`unita` del pensiero pascaliano - restituisce un pascal a tutto tondo e offre l`opportunita` di abbracciare il vasto arco di interessi che animano questo grande pensatore moderno. d`altronde, pascal ha lasciato un`orma profonda e indelebile in molti campi: dalla letteratura alla scienza, dalla teologia alla filosofia, dalla morale alla politica, dalla pedagogia all`ingegneria. inoltre, nell`unita` e nella continuita` delle opere pascaliane si puo` cogliere la mirabile varieta` di registri che pascal magistralmente usa in riferimento a un determinato interesse. percio` si va dalla pacata e nitida prosa scientifica alla pungente polemica del panflettista, dall`originalissimo scavo psicologico allo slancio apologetico, dal rigorismo morale alla rivendicazione dell`autonomia della scienza. testi francesi e latini a fronte.

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