
in un libro che avrebbe fatto la delizia di teofrasto, tanto ricca e` la documentazione aneddotica che la sostanzia, kris e kurz si mettono sulle tracce dei caratteri genetici e determinativi della figura dell`artista, non solo nella civilta` occidentale, trovando nelle varie epoche e paesi consonanze sorprendenti. campo d`indagine e banco di prova dell`analisi e` appunto la tradizione aneddotica, che per l`occidente risale almeno a duride di samo, discepolo di teofrasto, e scende fino alle grandi raccolte biografiche settecentesche. una tradizione che - mostrano gli autori - si svolge intorno ad alcuni poli fondamentali, ove si tendono a mettere in luce ben determinati aspetti della vita e della personalita` dell`artista: umile origine, intervento di un caso fortunato, autodidattismo nativo, estro incontenibile. l`artista e` anzitutto un "enfant prodige" baciato dalla sorte, estraneo ma innalzato dal basso al sommo della piramide sociale. e la sua e` la vita bizzarra, trasgressiva di un bizzoso: che sceglie a volte la miseria, e a volte e` adulato dai potenti; dipinge assorto nelle citta` assediate e s`immerge in zuffe coi rivali, in beffe al pubblico; e` geloso delle sue opere e per un nulla le distrugge; lavora con foga incredibile, come tintoretto, o si adagia nella contemplazione, come leonardo. insomma, la vita di un personaggio da leggenda che, nella varieta` e imprevedibilita` delle sue reazioni, racchiude e cristallizza il mistero di quella particolarissima forma di magia che e` la creazione d`immagini.

mario fortunato ha raccolto in questo libro una personale antologia del secolo che sta finendo. ogni brano scelto e` preceduto e seguito dalla storia di un ragazzo, prima adolescente e poi alle soglie della maturita`, che scoprendo l`amore per i libri scopre se stesso e la vita. lungo l`arco degli anni settanta e dei primi ottanta, seguiamo cosi` un`educazione sentimentale che fa i conti con l`italia del tempo, con i primi turbamenti sessuali, gli amori, la politica. dalla cronaca della rivelazione che la lettura della "recherche" produce nel narratore al ricordo della breve, intensa amicizia con tondelli, mario fortunato ci consegna in queste pagine una sorte di ideale autobiografia del lettore da giovane.


a questo romanzo (pensato e scritto in tre anni, dal 1971 al 1974) elsa morante consegna la massima esperienza della sua vita "dentro la storia" quasi a spiegamento totale di tutte le sue precedenti esperienze narrative: da "l`isola di arturo" a "menzogna e sortilegio". la storia, che si svolge a roma durante e dopo la seconda guerra mondiale, vorrebbe parlare in un linguaggio comune e accessibile a tutti.





"le crociate: e cioe` l`avventura di quei cristiani che hanno accettato l`appello del papa, sentendone il fascino, e si sono messi in gioco, facendo cose che oggi ci sembrano assai discutibili e che invece a loro sembravano sacrosante. il fatto e` che i musulmani non sono rimasti inerti quando un`orda di barbari sanguinari venuti da chissa` dove, per di piu` miscredenti, e` entrata in terra islamica seminando distruzione." le crociate, raccontate in modo diretto e brillante da barbero, sono tremende esplosioni di violenza, forma sui generis di pellegrinaggio, valvola di sfogo per un`europa sovraffollata; ma sono anche il momento in cui due mondi rivali, che non sanno di avere profonde radici comuni, si incontrano e si descrivono a vicenda.








