

tutti sanno che nel 1964 dante isella restitui` il testo delle "note azzurre" affidato a sedici quaderni autografi dalla copertina azzurro oltremare -, consentendoci cosi` di accedere a un immenso diario in cui le notazioni autobiografiche si alternano a giudizi letterari e politici spregiudicati, a infiniti spunti di novelle e romanzi mai scritti, ad aforismi esemplari, a sarcasmi violenti e a fantasiose ironie, ad aneddoti non di rado scabrosi su contemporanei illustri o poco noti. pochi pero` sanno che gia` nel 1955 isella aveva allestito per ricciardi un`edizione nella quale figurava un mannello di dodici note splendidamente insolenti tralasciate, per motivi di opportunita`, nel 1964 (parimenti, alcuni nomi propri furono sostituiti da asterischi), e che quella magnifica e preziosa edizione non venne mai pubblicata: resa dall`editore agli eredi dopo la rinuncia da parte di ricciardi a distribuirla, la tiratura di circa 1.000 esemplari e` rimasta per oltre cinquant`anni relegata negli archivi della casa pisani dossi di corbetta presso magenta. in occasione del centenario della scomparsa dello scrittore (avvenuta il 16 novembre 1910), essa vede la luce, accompagnata da un ampio saggio di niccolo` reverdini che ne ricostruisce l`intricata, e appassionante, vicenda.




Il Castoro, 1980, IT. Volume monografico dedicato al regista, sceneggiatore, montatore, produttore e attore tedesco Volker Schlondorff che ha esordito con una trasposizione cinematografica del romanzo di Robert Musil I Turbamenti del Giovane Torlless nel 1966. Il libro si apre con una sezione dedicata alle interviste e prosegue con un'accurata disamina dell'opera del regista prendendo in esame la sua produzione tra cui Il Tamburo Di Latta con cui nel 1979 vinse la Palma d'Oro al Festival di Cannes. In appendice una dettagliata filmografia.

in questo testo l`autore propone la sua interpretazione del contributo che il cinema sperimentale ha fornito all`affermarsi del cinema come arte autonoma, dotata di un suo statuto specifico. il filo conduttore dell`analisi, che dalle opere ispirate alle avanguardie storiche si snoda fino ad arrivare alle produzioni underground di fine anni `60, e` infatti il rapporto, apparentemente paradossale, fra le diverse forme d`arte e il cinema sperimentale. quest`ultimo infatti, nella sua ricerca di un "cinema puro", affrancato da ogni elemento che non sia filmico, riesce a realizzare le proprie qualita` piu` specifiche proprio attraverso le strutture e i linguaggi dell`arte, della musica, della letteratura.

Il Castoro, 1977, IT. Volume monografico dedicato al regista statunitense George Cukor, che esordì nel 1926 con un adattamento teatrale de Il Grande Gatsby e qualche anno più tardi si trasferì a Hollywood dove lavorò con molte attrici famose come Katharine Hepburn, Joan Crawford, Rita Hayworth e Ingrid Bergman che sotto la sua direzione vinse un Oscar per il film Angoscia. Insieme a John Ford, Howard Hawks, Billy Wilder e Alfred Hitchcock è considerato uno dei grandi registi degli anni trenta-sessanta. Il libro si apre con un'intervista al maestro, prosegue con un'analisi critica della sua carriera e della sua opera e si conclude con una filmografia completa.
Garzanti, 1971, IT. Il formalismo russo è diventato un punto di riferimento irrinunciabile per chiunque voglia misurarsi con i problemi di una teoria della produzione letteraria, ma le nostre cognizioni sulla portata e sull'incidenza della teoria formale nell'ambito della cultura sovietica degli anni '20 restano, tutt'altro che soddisfacenti. QUesto libro intende colmare una lacunna e fornire una valida testimonianza sull'intricata rete di rapporti che lega il formalismo russo alle avanguardie artistiche del tempo e al cinema sovietico del primo decennio postrivoluzionario.