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silenzio in sala, stasera si replica shakespeare! cresce l`attesa, le luci si abbassano, si apre il sipario. in un`inquieta notte d`estate si intrecciano le passioni bizzarre di uomini e spiriti; una prodigiosa tempesta spazza un`isola remota perche` sia fatta finalmente giustizia; l`amore fra due giovani conosce una tragica sorte... basati su tre delle opere piu` note del drammaturgo inglese, questi racconti ci restituiscono, in una narrazione veloce e avvincente, l`immediatezza della scena e fanno emergere la straordinaria profondita` del teatro di william shakespeare. eta di lettura: da 10 anni.

vivian lamarque e nicoletta costa ci portano in una citta` tutta al contrario. fin dal nome: oirartnoc. e una citta` dove le mamme la sera urlano ai loro figli di mettere tutto in disordine se no guai a loro. e di saltare e fare rumore "se no i vicini di sotto pensano che siamo tutti morti". una citta` dove i poveri sono ricchi e i ricchi sono poveri. dove i televisorini vengono sgridati perche` guardano troppo i bambini. dove la neve invece di scendere sale... riderete, ma non solo. forse vi porrete qualche domanda, forse penserete un po`. eta` di lettura: da 6 anni.

la figura e l`opera di enrico berlinguer hanno segnato profondamente alcuni dei momenti cruciali della storia dell`italia contemporanea. a differenza, pero`, di altri importanti uomini politici del passato presto dimenticati, ad oltre venti anni dalla morte la sua immagine continua a rappresentare qualcosa di diverso agli occhi di molti italiani: la speranza di una politica fatta di passioni civili e di rigore etico ed intellettuale. questa biografia vuole, portare alla luce il senso e le ragioni di questa "diversita`", utilizzando fonti e documenti che rivelano, ad esempio, la natura del rapporto con l`urss, la profondita` dei contrasti con bettino craxi, o il peso della "questione morale".

pregiudizi e malintesi del nord verso il sud, e viceversa, hanno minato da subito l`unita` dell`italia. l`entusiasmo patriottico nascondeva ma non cancellava le diffidenze reciproche dei settentrionali e dei meridionali. gli uni e gli altri rivendicavano la specificita` e la superiorita` della propria cultura. piu` tardi si confrontarono i celebratori della "civilta` della magna grecia" e i teorici della superiorita` razziale degli "ariani" del nord sui "mediterranei" del sud. l`unificazione italiana mostrava il suo cararattere fragile agli occhi dei suoi stessi artefici. gli epistolari, i dibattiti parlamentari e la stampa offrono numerosissime testimonianze di un dissidio e di un`ostilita` sempre piu` aperti tra meridionali e settentrionali.

un uomo, un artista in procinto di inaugurare la prossima mostra, cerca sollievo dalla crisi di comunicabilita` col suo mondo, rifugiandosi nell`isola di favignana. e nell`isola, a contatto di una piccola colonia di esuli come lui, ma per ragioni simili e lontanissime come sono le ragioni umane: a sfiorare le loro avventure, scopi, renitenze e sconfitte, illusioni e desideri, si consuma una specie di processo di totale estraniazione, "un`afasia in direzione inversa" che tocca la malattia, forse la morte.

secondo una tradizione giornalistico-letteraria e storiografica, il 25 luglio 1943 gli italiani si sarebbero adattati con prontezza e disinvoltura al nuovo clima politico antifascista. che fosse utilizzata per stigmatizzare l`eterno opportunismo italico o come prova della tenace avversione covata dalla societa` nei confronti della dittatura, quella narrazione ha avvalorato l`idea del completo fallimento dell`esperimento totalitario fascista. indagando nelle pieghe piu` riposte della coscienza collettiva nazionale dell`immediato dopoguerra, l`autore porta alla luce la percezione affatto diversa che della dittatura e dei suoi lasciti ebbero i contemporanei, punto di partenza per ricostruire il rapporto intrattenuto dagli italiani con l`esperienza e la memoria del fascismo e per valutare l`impatto del progetto totalitario del regime e i suoi effetti di lungo periodo sulla societa` italiana. l`attenzione viene focalizzata sulla gioventu` intellettuale che piu` di altri settori della popolazione era stata esposta all`azione di pedagogia totalitaria del fascismo, per rilevare i condizionamenti di quella formazione originaria, le linee di continuita` e le fratture nel percorso di transizione al postfascismo. ripercorrendo il "lungo viaggio" compiuto dai giovani intellettuali per liberarsi dalle suggestioni e dai miti del fascismo, il volume contribuisce alla conoscenza della riconversione alla democrazia di una parte della classe dirigente nazionale formata per servire lo "stato nuovo" fascista.

tutti i genitori desiderano che il bambino che sta per nascere sia sano, felice, indipendente, pieno di curiosita` verso la vita, capace di amare e di corrispondere all`affetto di chi gli e` vicino, e che diventi capace di affrontare con sicurezza le situazioni difficili. questo desiderio e` una potente motivazione che permette loro di considerare il bambino, fin dalla nascita, come una persona, e di fornirgli l`ambiente piu` favorevole per il suo sviluppo, evitando di proiettare su di lui le loro ansie e i loro traumi infantili non risolti. nei reparti di maternita` le procedure sono passate, negli ultimi decenni, da una grande rigidita` a una sempre maggiore vicinanza dei genitori con il bambino al momento del parto e prima del ritorno a casa.

la schizofrenia e` una patologia psichiatrica molto studiata. in genere pero` e` spiegata dagli psichiatri e molto di rado e` narrata dalle persone che la vivono in prima persona. unica eccezione e` l`appendice al "schizophrenia bulletin", first person account: accanto ad articoli che rappresentano forse il miglior aggiornamento disponibile sull`argomento, la rivista ospita resoconti di pazienti, ex pazienti o familiari che narrano in prima persona la propria vita insieme alla schizofrenia. la scelta qui operata intende dare un`idea delle tante situazioni diverse in cui si puo` tradurre la semplicistica diagnosi di schizofrenia.

pitture parlanti, racconti per immagini, metafumetti sono alcune delle definizioni che si possono applicare a queste vite disegnate di campana, majakovskij, pound, in cui echaurren realizza un nuovo genere della divulgazione verbo-visiva che va ben al di la` delle tradizionali strips, di cui tuttavia mantiene l`aspetto strutturale, ovvero il fatto di organizzare l`immagine in sequenza.

immaginiamo di dover rappresentare, una accanto all`altra, due ruote: una in moto attorno al suo asse e l`altra ferma. se vogliamo mettere un osservatore in condizione di riconoscere quella in moto, dobbiamo far ricorso a una serie di artifici grafici, pittorici, plastici, atti a trasmettere l`informazione desiderata. questo saggio si propone di delineare la storia di questi artifi`ci comunicativi, e soprattutto di rintracciare, in ogni nuovo modello di rappresentazione del movimento, le costanti "mitiche" e i presupposti filosofici che nelle diverse epoche e nelle varie culture hanno costituito per dir cosi` il fondo geologico delle immagini. dai graffiti paleolitici ai capolavori greci, da piero della francesca a raffaello e bernini, dall`impressionismo di monet all`action painting di jackson pollock: le opere d`arte sono qui intese come rappresentazioni indipendenti dal progresso scientifico e tecnologico e tuttavia a esso legate da infinite corrispondenze culturali e percettive, sicche` l`arte finisce con il seguire le scienze e talvolta, sorprendentemente, si trova ad anticiparle.

in questo libro gli autori si chiedono da che parte stanno le "colpe" del mancato dialogo tra il mondo freudiano e il mondo junghiano. alle difficolta` del rapporto umano personale di freud con jung e alla conseguente considerazione di jung come "eretico" dopo il suo distacco, fanno riscontro le profonde contraddizioni presenti nel pensiero di jung e il conservatorismo di alcuni dei suoi seguaci, che sembra avere reso quasi impossibile una discussione critica dell`eredita` junghiana. ma proprio a partire da una riflessione di impronta junghiana, sostengono gli autori, puo` prendere corpo una teoria che sia in grado di legittimare l`attuale convivenza di una sconcertante varieta` di dottrine psicoterapeutiche.

auge` analizza la capacita` della finzione di diventare realta`, inevitabilmente piegata, a sua volta, al senso della finzione. e` quello che emerge nel dei due testi che compongono il volume: in "finzioni di fine secolo" si leggera` del tour de france del 1997 e del mondiale di calcio del 1998, della morte di diana (avvenimento-immagine) e di quella di john john (non avvenimento). il secondo testo, "che cosa succede?" rientra in quella che l`autore chiama "letteratura sperimentale" ed e` in realta` il frutto della sua capacita` di osservazione e di analisi.

l`opera ormai piu` che trentennale di alain de benoist, capofila della cosiddetta "nuova destra", affronta i problemi della modernita` al di fuori e contro l`egualitarismo e l`universalismo da lui considerati caratteristici di una sinistra tutta interna alla tradizione giudeo-cristiana. il volume e` uno studio del piu` importante tentativo di rinnovare la cultura di destra del nostro tempo, non riducibile come spesso si e` fatto soprattutto in italia a un generico fascismo, e in grado invece di fornire una critica della modernita` sui temi dell`economia, dell`ambiente e delle differenze culturali.

nelle prime due parti del libro serge latouche mette a confronto l`apologetica della societa` di mercato realizzata dalla scienza economica con l`ingiustizia del mondo che evidentemente svuota di contenuto ogni pretesa morale dell`economia. in quanto condividono il medesimo immaginario economico liberismo e marxismo sono oggetto della stessa critica radicale, che si estende alla degenerazione dello stato sociale di matrice socialdemocratica. nella terza parte del libro latouche abbozza i tratti di quel che potrebbe significare una societa` giusta nel contesto di un mondo devastato dall`economia, insieme unificato e diviso dal mercato.

il libro intende aprire una finestra autentica di interconnessioni e passaggi tra l`ambito umanisticio e l`ambito scientifico, nella convinzione che il sapere dell`uomo sia fondamentalmente uno e che la sua eccessiva suddivisione in settori specialistici sia, nel mondo di oggi, una crescente causa di incomprensioni e ostilita`. lungo il filo di una riflessione sull`idea di relativita`, parola che assume senso a partire dai filosofi-scienziati dell`antica grecia e fino a einstein e oltre, il libro segue il doppio binario, scientifico e letterario, di un percorso che tocca dante e bruno, ariosto e kant, galileo e einstein, casanova, queneau, mann e molti altri ancora.

scopo del libro e` richiamare l`attenzione sull`incidente come l` attraverso cui molti adolescenti segnalano un disagio che andrebbe di volta in volta esplorato. il tema e` affrontato da un punto di vista psicoanalitico, ma le interpretazioni che l`autrice propone coniugano la ricchezza qualitativa di questa prospettiva con i riscontri quantitativi della ricerca. uno studio su ragazzi ricoverati per incidenti mostra, da un lato, la varieta` delle costellazioni psicologiche che differenziano ogni adolescente e ogni incidente, ma dall`altro evidenzia indicatori di rischio su cui fondare interventi preventivi mirati. il problema della prevenzione e` il filo conduttore di tutto il libro.

fra il 1785 e il 1786, lazzaro spallanzani, professore di storia naturale a pavia, compi` un viaggio scientifico nei territori dell`impero ottomano. con distacco scientifico annoto` l`amalgama di splendore e fatiscenza della citta`, gli usi e i costumi delle popolazioni, fece indagini di geologia, biologia marina, ornitologia, mineralogia e partecipo` alla vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali. al ritorno fu accolto dall`accusa di aver rubato degli esemplari naturalistici dal museo della sua citta`. un complotto motivato da invidie, rivalita` accademiche, ma anche da forti contrapposizioni ideologiche. caduta ogni accusa, la vicenda si concluse con la vendetta dello scienziato ai danni del suo principale accusatore, giovanni antonio scopoli.

si tratta di un testo ritrovato e pubblicato, con un`introduzione e un`attenta cura editoriale, da gregory bateson negli anni sessanta del novecento. il protagonista, john perceval, e` figlio di spencer perceval, ministro di giorgio iii d`inghilterra (il "re pazzo"), che aveva avuto una parte nelle decisioni riguardo alla follia del re e alla sua cura, e nel 1912 fu assassinato da un folle nella camera dei cammei. per un curioso destino, anche il figlio john, giovane ufficiale, diede segni di follia (allucinazioni religiose) e venne curato nelle migliori case di cura dell`epoca. guarito, racconto` la sua esperienza in questo memoriale.

depressione, panico, ansia, fatica cronica: si tratta di malattie in diffusione epidemica, o piuttosto dell`epidemia di determinate diagnosi e prescrizioni? di un fenomeno davvero inedito, o di nuovi nomi dati a sofferenze antiche? l`approccio etnopsichiatrico rende oggi finalmente possibile un esame a tutto campo (storico e geografico) della questione. coppo percorre le tappe cruciali della depressione in occidente, dalla figurazione della malinconia nella grecia antica alla costruzione della moderna nosografia, indugiando su momenti e connessioni interessanti, come la casuale scoperta dei primi farmaci antidepressivi e il loro ruolo nella definizione psichiatrica del disturbo.

uno storico, consigliere comunale a napoli tra il 1987 e il 1993, colpito dai meccanismi perversi del malgoverno e dell`illegalita`, decide di applicare gli strumenti della sua professione all`osservatorio civico di cui e` testimone diretto. sotto il peso della cospicua mole documentaria che andava accumulandosi soprattutto in rapporto alle vicende giudiziarie di questi ultimi anni, gli scandali di fine ottocento e dei primi del novecento scolorivano, ad una attenta lettura professionale, di fronte al degrado morale e alle forme abnormi della corruzione contemporanea. dal rimontaggio di barbagallo scaturisce un quadro impressionante: degli oltre 50.000 miliardi erogati per il dopo-terremoto, la gran parte fini` dissipata, e inoltre...

il disordine e la felicita` della narrazione nella "histoire de ma vie", ma anche le cadute, le tergiversazioni, i palpiti, le ire, le aporie e i dubbi saturnini di un libertino "sentimentale", analizzati secondo i canoni della critica letteraria.

l`arte dei giardini come specchio delle concezioni artistiche di un`epoca e di un paese, e i suoi rapporti con le opere letterarie. dal medioevo all`ottocento, l`arte di creare parchi si e` espressa con linguaggi sempre diversi, che sono stati lo specchio di concezioni estetiche, filosofiche e politiche in perenne mutamento. lichacev dimostra come i giardini vanno sempre riportati a precise correnti artistiche, e come attraverso di essi prenda forma il legame tra due fondamentali settori dell`estetica, quello della visione e quello della parola e della musica, che convergono nel determinare lo stile e lo spirito delle varie epoche.

"voi non sapete quello che state facendo". e cosi` che bernardo provenzano ha accolto le forze dell`ordine al momento dell`arresto. il segno di un ordine costruito con sotterranea implacabilita`. e i "pizzini", con i loro codici e sottocodici, con il tono ora criptico, ora oracolare, ora dimesso, sono l`arcaico sistema che regola una modernissima ragnatela. nel rigoglio della sua produzione narrativa quasi mai, per esplicita scelta, camilleri ha toccato il tema della mafia. ma quando i pizzini di provenzano sono stati resi pubblici e` stato subito chiaro che costituivano per lui un`opportunita` di riflessione imperdibile: linguisticamente anomali, antropologicamente emblematici per la concezione della religione, della famiglia, delle gerarchie dei rapporti tra le persone, sembravano fatti apposta per entrare nell`universo letterario dello scrittore. questo libro e` un dizionario che, voce per voce, svela l`alfabeto con cui il capo dei capi ha parlato alla sua organizzazione per mostrare come, sotto la superficie di parole apparentemente comuni, puo` celarsi la feroce banalita` del male. e che i primi anticorpi che una societa` civile deve sviluppare contro la vischiosita` mafiosa sono quelli di un linguaggio limpido, onesto e condiviso. un libro in cui il gusto per la battuta e per il paradosso non nascondono un diffuso senso di allarme. e anche questa e` una nuova nota nello stile di camilleri: nessuna catarsi e` possibile, il lettore resta inchiodato alla grottesca efferatezza del mondo.

Omnibus Press, 1989, UK. Una biografia completa che traccia il percorso della carriera di Sting dagli inizi a Newcastle-Upon-Tyne fino al raggiungimento dello status di artista senza compromessi profondamente devoto a Amnesty International e a altre cause umanitarie. Nato Gordon Sumner, Sting emerse durante la rivoluzione punk dei tardi anni settanta come leader dei Police la cui miscela di reggae e minimalismo rock valse loro dischi di platino e un seguito mondiale. Quando la band si sciolse, Sting inizio una carriera solista da cantautore e attore che lo trasformò in una celebrità, permettendogli di usare l'attenzione attirata dalla propria fama per sostenere cause ecologiche e umanitarie. Tutto ciò viene illustrato nel dettaglio in questa sfaccettata biografia.

satana, il grande tentatore, il nemico per eccellenza del genere umano, ha sempre avuto folte schiere di seguaci, anche nel nostro paese, misteriose sette di adoratori del demonio pronti a testimoniare la loro oscura fede in riti misteriosi che costituiscono un sarcastico ribaltamento delle cerimonie cristiane. questo saggio fa il punto sulle dottrine sataniche, ne traccia la storia plurisecolare e ne illustra gli ultimi sviluppi, portando alla luce un fenomeno di considerevoli proporzioni.

questo volume costituisce il tentativo di raccontare in modo organico e documentato i primi trent`anni di vita di gianni rodari, quelli decisivi per la formazione dell`uomo e dello scrittore, ricchi di ideali ed eroismi, turbamenti e delusioni, fatiche e risultati. cio` e` stato reso possibile grazie a una preziosa serie di nuovi documenti da poco rintracciati e all`analisi degli scritti giovanili pubblicati da gianni su giornali del varesotto, del cusio e dell`unita` di milano.

in una zona malfamata di montelusa, la mannara, due munnizzari trovano in un`auto il cadavere di un uomo con gli abiti discinti. e non e` un uomo qualunque, ma un prominente uomo politico locale: l`ingegner lupariello. camilleri mette in campo per la prima volta il commissario salvo montalbano, poliziotto dalle straordinarie doti umane e investigative, che faranno del suo personaggio il piu` grande successo letterario italiano degli ultimi.

e` la storia delle molteplici forme di paradiso evocate nelle diverse religioni: dall`ebraismo al cristianesimo, dall`islamismo al buddismo al taoismo. negli scenari dell`aldila` si trasferiscono sofisticati dibattiti teologici tratti dai testi sacri e il paradiso si prefigura nelle singole religioni come il prodotto di immaginari moltiplicati, luogo di proiezione di desideri e di carenze espresse dalle distinte societa`.

un atto di lettura e` all`origine di questo giallo storico. la curiosita` dello scrittore viene attratta da un libro, dimesso e periferico in apparenza. lo scrittore precipita nella lettura, ma inciampa in una nota a pie` di pagina. la brevita` della nota stenta a contenere l`immanita` del fatto. recita la nota: "nella lettera del 16 agosto 1956 l`abadessa sr. enrichetta fanara del monastero benedettino di palma montechiaro cosi` scriveva a peruzzo: `quando v. e. ricevette quella fucilata e stava in fin di vita, questa comunita` offri la vita di dieci monache per salvare la vita del pastore. il signore accetto` l`offerta e il cambio: dieci monache, le piu` giovani, lasciarono la vita per prolungare quella del loro beneamato pastore`". il "pastore" delle giovani "pecore", che si lasciarono morire di fame e sete in una lunga agonia, era il vescovo di agrigento giovanni battista peruzzo: il "vescovo dei contadini" che, in nome della giustizia sociale, e a dispetto del professato anticomunismo, aveva messo il suo carisma e la sua possente eloquenza al servizio dei deboli e degli abbandonati: contro gli agrari; e contro quella "struttura di peccato", che era il latifondo incolto. immancabilmente, due proiettili ferirono a morte il vescovo. era una sera d`estate del 1945. dieci monache offrirono le loro vite a dio. il vescovo sopravvisse al baratto. mentre dieci cadaveri si dissolvevano nel silenzio di una strage dimenticata.

gli anni non impediscono a montalbano di riaccedere alle venture e agli incanti dell`esperienza adolescenziale: all`inadeguatezza emotiva, alle fantasticaggini, ai risalti del cuore, ai turbamenti, alla tenera e trepida lascivia; alle affezioni precipitose, anche: dagli scoppi d`ira, agli schianti di gelosia. conosce a memoria la poesia "adolescente" di vincenzo cardarelli. recita a se stesso i versi sul "pescatore di spugne", che avra` la sua "perla rara". e sa, non senza diffidenza e discorde sospetto di decrepitezza, quando piu` e quando meno, tra il lepido e il drammatico, che "... il saggio non e` che un fanciullo / che si duole di essere cresciuto". non crede invece, alla sua "saggezza", la fidanzata livia. e scambia per un tratto di guasconeria la confessione di un tradimento, fatta con la schiettezza propria dell`eta` men cauta. montalbano e` stato folgorato dalla bellezza, sensualmente sporca di vita, della giovane angelica. un misterioso personaggio, nascosto in un gomito d`ombra, confonde il commissario con una giostra di furti architettati geometricamente, secondo uno schema d`ordine di pedante e accanita astuzia. quale sia la posta in gioco e` da scoprire. la vicenda e` ingrovigliata e ha punte d`asprezza. e intanto montalbano si vede in sogno, costretto in un`armatura di cavaliere, e buttato dentro un torneo. fuor di sogno, nel vivo delle indagini, irrompe, in questa "gara" similariostesca, la nuova angelica.

le impressioni, i giudizi su uomini politici come nitti, de gasperi, soleri, togliatti, gronchi, la malfa, parri, umberto di savoia, le confidenze di banchieri come mattioli, di imprenditori come valletta, la quotidiana gestione dell`attivita` della banca d`italia, le riunioni con collaboratori come menichella, steve, rossi doria, carli, baffi, i rapporti con intellettuali come croce. il futuro presidente della repubblica, dall`osservatorio privilegiato della banca d`italia, restituisce con immediatezza la ricchezza di quella intensa fase, dalla quale prese avvio l`italia democratica dopo il ventennio di dittatura fascista.

"il romanzo (pubblicato la prima volta da rizzoli, nel 1999) e` una combinazione di mosse ingegnose: una macchina scenografica a scacchiera. i suoi spazi mobili sono resi illusori dal tatticismo dei giocatori. tutto succede, in questo di manovre ingannatrici, senza che nulla appaia accadervi. il macchinismo e` in obbligo ora con la falsita`, ora con gli sghembi della ragione. il traffico delle apparenze e` gestito, in tutti i casi, dalla contraffazione: canagliesca da una parte; dettata dalla disperata lucidita` della ragione dall`altra. la partita e` truccata. la verita` e` uno , uno scacco matto che scombina. sfugge sempre dietro l`angolo pero`. ed e` della stessa materia di cui sono fatti i sogni. `la mossa del cavallo` e` un giallo in forma di `farsa tragica` (irresistibile con i suoi crescendi rossiniani); e in posa di romanzo storico accreditato dal saggio politica e mafia in sicilia (1876) di leopoldo franchetti. la vicenda si svolge, tra montelusa e viga`ta, nell`autunno del 1877: ai tempi della sinistra storica al governo, e dei malumori contro il mantenimento dell`odiosa tassa sul macinato. un intero libro delle mirabili difformita`, prossimo al bestiario, si e` riversato in quel circo che e` la provincia nella quale e` stato precipitato, come dentro una ragnatela, l`ispettore capo ai mulini giovanni bovara: un ragioniere a cavallo, succeduto nell`impiego ai colleghi tuttobene (dato in pasto ai pesci) e a bendico` (abbandonato ai cani, come suggeriva il nome di familiarita` gattopardesca). c`e` una gazza ladra, vedova allegra con tanto di tariffario; e c`e` un sorcio cieco (l`intendente di finanza), che tutti chiamano scarafaggio perche` uso ad appallottolare e le mazzette riscosse. segue un prete sciupafemmine e strozzino, che il cugino vede come un con i manici ad ansa, riplasmato sul modello della donna pentolaccia di manzoniana memoria. non mancano gli velenosi (l`avvocato fasu`lo e la

non e` una storia della medicina nel senso tradizionale e neppure una storia delle malattie, ma una storia del modo in cui la cultura, la societa`, le mode hanno influito sulla diagnosi delle malattie di origine psicogena, le cosiddette malattie psicosomatiche e del modo in cui queste diagnosi hanno influenzato a loro volta la produzione di sintomi da parte dei pazienti. nel periodo vittoriano ebbero una grande diffusione malattie come l`isteria, nel clima piu` libero di oggi i disturbi psicogeni hanno assunto forme del tutto diverse: dolori e stanchezza, fatica e nausea, i sintomi dell`esaurimento.

questa antologia di ghiorgos seferis presenta al pubblico italiano la piu` completa raccolta del premio nobel (nel 1963) e uno dei maggiori poeti del novecento greco. scrive nicola gardini nell`introduzione: "nicola crocetti, impegnato doppiamente come traduttore ed editore, qui sembra proprio voler ottemperare a una necessita` non piu rimandabile [...]. nell`abbondante selezione che qui si presenta, estesa sull`arco di oltre un quarantennio [...] trovi la rima e la strofa chiusa, il frammento, il poe`me en prose, il verso lungo, l`haiku, la pagina di diario, la poesia storica alla kavafis, l`immaginazione alla breton, la poesia e le cronache d`eta` bizantina o l`esempio dei poeti cretesi, la desolazione alla eliot o anche alla montale...".

"l`uomo senza qualita`" di robert musil riflette l`uomo contemporaneo, per cui il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, e` finito per sempre. vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. vi sono poche opere universali che in figure e situazioni storicamente concrete sanno esprimere lo spirito di un`epoca, la `ragione` dei suoi drammi e della sua catastrofe, con la massima obbiettivita`, il piu` lucido disincanto e insieme la partecipazione piu` coinvolgente e sofferta. opere che compiono il della trasformazione del `pathos` in conoscenza, e della conoscenza piu` esatta e anche spietata della realta` che rappresentano in autentica `saggezza` intorno alle insuperabili contraddizioni e aporie della nostra esistenza, saggezza che trascende ogni limite di tempo e cultura. "l`uomo senza qualita`" e` una di queste. l`uomo contemporaneo abita il , di cui canta lo zarathustra di nietzsche, ma le sue conoscenze statistico-probabilistiche gli consentono di affrontarlo pur sempre armato di relative certezze. il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, e` finito per sempre - ma guai a lasciarsi infatuare da ideologie, vuoti profetismi, promesse salvifiche. vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. la me`ta non e` determinabile, eppero` occorre tenere lo sguardo ben lucido per cogliere tutto cio` che durante il viaggio ci viene incontro e contro. e il romanzo e` una straripante piena di indimenticabili incontri. la me`ta e` forse almeno indicabile? possiamo farne segno? il suo segno e` quel "viaggio in paradiso" in cui avrebbe dovuto compiersi il grande romanzo? la rinuncia a ogni dialettica conciliativa, a ogni ben fondata sovranita` politica, a ogni immutabile legge, non e` rinuncia all`"imposs

un matrimonio ricostruito per ricordi apparentemente casuali, ma capaci di illuminare i sentieri sicuri e i passi falsi di una vita coniugale, dove le piccole miserie e gli asti biliosi convivono con i segni di un`imperitura intimita`. fra se` e le proprie origini lucy barton ha messo due matrimoni, molti libri di successo, una vita intera: oggi e` un`autrice famosa, ha splendide figlie ormai adulte e da un anno e` vedova di un uomo amatissimo. ma e` del suo primo marito, william, che ora vuole parlare. william, l`irraggiungibile, infedele padre delle sue bambine adesso sposato con estelle, la sua terza moglie: e` a lui che lucy ha bisogno di tornare. in un dialogo intimo con ciascuno di noi e con tutti i passati che non passano mai davvero, fino a quando la parola deve lasciare il posto a un`unica esclamazione sopraffatta: oh william!

la ricca produzione machiavelliana e` testimonianza di una delle epoche piu` tormentate e significative della civilta` occidentale, ove prassi politica, riflessione storico-filosofica e inventiva letteraria si fondono armonicamente insieme. la riflessione politico-filosofica machiavelliana non e` affatto avulsa dal contesto, bensi` sempre radicata nella quotidiana esperienza umana e politica di quegli anni di doloroso travaglio storico, i quali tuttavia furono fonte inesauribile di ispirazione, di una costante meditazione sulla natura e sulla condotta umana. riproponiamo al lettore in un unico volume, secondo l`edizione critica di mario martelli, le opere di uno dei massimi ingegni del rinascimento.

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