


tatuaggio e` il primo romanzo poliziesco della serie di pepe carvalho e va considerato una specie di presentazione del curioso detective galiziano, della sua bizzarra filosofia e del suo mondo. pepe viene ingaggiato dal signor ramon per scoprire l`identita` di un cadavere senza volto ripescato in mare a pochi chilometri da barcellona. unico indizio: un inquietante tatuaggio ... "sono nato per rivoluzionare l`inferno".


un caso giudiziario che nel 1953 fece grande scalpore nella repubblica federale tedesca costituisce il nucleo centrale di questo romanzo dello scrittore e giornalista hettche. hans aborgast, rappresentante di tavoli da biliardo con il debole per le belle donne, aveva raccolto in strada una ragazza in fuga dalla germania dell`est. appartatisi in un bosco la ragazza gli era morta tra le braccia: accusato di omicidio l`uomo si era dichiarato innocente, ma era stato condannato all`ergastolo. solo sedici anni dopo fu possibile riconsiderare il suo caso e rimetterlo in liberta`. l`autore ricostruisce il clima sociale delle due germanie, ma soprattutto il dramma psicologico di un detenuto innocente.

una fiaba-reportage, un sogno ricostruito con la macchina fotografica. l`autore torna a kabul, riemersa alla vita civile dopo l`era dei talebani. ritrova una vecchia macchina fotografica appartenuta a suo nonno e decide di fotografare i luoghi della sua memoria con quell`oggetto anacronistico e un po` magico. ne viene fuori qualcosa di davvero strano: da un lato e` il reportage di un viaggio di oggi attraverso immagini che sembrano dell`altroieri. dall`altro, rahimi segue il filo del sogno in cui la madre gli diceva di cercare un albero vicino al cimitero: lo ritrova, incontra persone che fanno discorsi incomprensibili, gli svelano un itinerario di saggezza. cosi` il reportage sulla kabul di oggi si intreccia con una favola sapienziale.

l`ampia e ragionata scelta dei sonetti romaneschi del belli - che con carlo porta e` il maggior autore di versi in vernacolo della nostra letteratura mette in luce la straordinaria varieta` di temi e di registri della sua poesia, grazie anche alla sensibilita` del curatore, giorgio vigolo, poeta a sua volta.






la vetusta signorina maria e` morta. una piccola folla di una ventina di persone si accalca davanti alla porta della villetta. si sgomita per presenziare all`esposizione della bara. si potrebbe pensare che i suoi paesani le volessero bene... nient`affatto. era una donna odiosa, che non se la faceva ne` con un amico ne` con un parente, tanto ricca quanto tirchia. ma di lei si dice che avesse nascosto un patrimonio negli anfratti della casa; e forse un testamento segreto, per la fortuna di qualcuno e la delusione di tanti. fuori comincia a venire giu` un nubifragio che, come spesso capita alla nostra penisola, sommerge tutto in fiumi di fango. quando finalmente i finti dolenti sono entrati, esplode la guerra per il tesoretto: risse collettive, duelli solitari, avidita` nutrite da privazioni generazionali, panni sporchi lavati in piazza di esistenze piene di vizi privati, matrimoni che naufragano ma anche tristi amori che sbocciano, piccolissimi peccati da confessionale e magagne da parrocchia. l`occhio dell`autore squadra di volta in volta scene di massa e primi piani. e misteriosamente cominciano a fioccare i morti. e sembra che non ci sia scampo per nessuno perche` la villetta e` restata isolata dal resto del mondo civile.

queste quattro raccolte, pubblicate tra il 1924 e il 1926, comprendono novelle risalenti agli anni 1895-1924: il rapporto tra generazioni e l`implacabile ripetitivita` del destino segnano una narrazione dominata da quella poetica dell`umorismo capace di saldare tragico e grottesco.

lungo l`intera storia del pensiero, il legame tra biografia e speculazione filosofica si e` spesso rivelato determinante, ma mai come in giordano bruno, che guardava alla propria vita come a un dono degli de`i, in vista di un destino eccezionale. lo testimonia questa documentata biografia, che, scritta dal massimo interprete di bruno, offre anche la migliore chiave d`accesso al nucleo piu` profondo della sua esperienza filosofica. un`esperienza, e una vita, eminentemente rinascimentali, indagate e raccontate con maestria, fino al culmine del celebre processo; e qui, prendendo le distanze dal mito di un bruno pronto a immolarsi quale martire del libero pensiero, ciliberto lo mostra impegnato a giocare tutte le proprie carte per salvarsi. solo dopo ottanta mesi di prigionia e di travaglio interiore, giordano bruno scegliera` la morte - e riuscira` nello stesso tempo a capovolgere il rapporto con gli inquisitori, ergendosi a giudice e riducendo la congregazione al ruolo di imputato davanti al tribunale della verita`.

composti tra il 1877 e il 1899, i "drammi borghesi" costituiscono una sorta di canone all`interno della produzione teatrale di ibsen. per la prima volta i dodici testi vengono pubblicati con un`ampia appendice di abbozzi e altri documenti largamente inediti in italiano, tra i quali spicca la prima stesura completa di "una casa di bambola", uno dei drammi ibseniani piu` iconici e rappresentativi. la traduzione e il commento, a cura di franco perrelli, si basano sulla piu` recente edizione degli skrifter, mentre l`introduzione costituisce un affondo nella storia della cultura norvegese, ed europea, in cui si colloca la scrittura dell`autore. degna di nota e` inoltre la stretta relazione che gia` sussiste fra il lavoro di traduzione di perrelli e la scena: la versione di spettri fu commissionata, agli inizi degli anni novanta, da orazio costa per ileana ghione (che non ebbe occasione di rappresentarla), ma e` stata ripresa per la regia di walter pagliaro nel 2020; gabriele lavia ha invece messo in scena le colonne della societa` (col titolo i pilastri della societa`) nel 2013.