



la globalizzazione non e` un male e va abbracciata. a sostenere questa tesi e` stiglitz, autorevole sostenitore della critica alla globalizzazione liberista. si tratta forse di una ritrattazione del premio nobel? in realta`, e` il frutto di una constatazione: se la globalizzazione e` un processo inevitabile, e` possibile farla funzionare in direzione del benessere dei paesi piu` arretrati e dei cittadini dei paesi avanzati attraverso un mix di politiche di solidarieta` e di intervento delle istituzioni internazionali.

Libro in brossura, n°146 Collezione Teatro Einaudi. Anno 1971.

joanna aveva solo sei anni quando, un tardo pomeriggio d`estate, un uomo sconosciuto comparso dal nulla sulla strada che lungo i campi portava verso casa uccise sua madre e i suoi fratelli. "corri, joanna, corri" le aveva urlato la madre, e lei aveva obbedito, si era persa in mezzo al grano, ed era riuscita a fuggire. trent`anni dopo, joanna non e` piu` la bambina perduta in quel campo irrorato di sangue, ora nella sua vita tutto sembra funzionare alla perfezione: ha un buon lavoro, una bella casa, un marito affettuoso e un bambino per cui nutre un amore immenso. ma solo perche` una volta ti e` successa una cosa terribile, non significa che non ti possa succedere di nuovo. quando joanna scompare misteriosamente insieme a suo figlio, jackson brodie, affascinante detective con la tendenza a confondere la professione con la vita privata, non puo` ignorare la richiesta d`aiuto di reggie, la baby sitter poco piu` che adolescente che un bizzarro gioco del destino ha messo sulla sua strada. sono proprio le coincidenze della vita, quelle che brodie chiama "spiegazioni in potenza", l`ingrediente fondamentale di questa intricata storia, dove eventi drammatici, omicidi insensati e colpi di scena abbondano, e dove tutto ruota alla fine intorno alla perdita irrecuperabile di un affetto profondo. cio` che resta, oltre alla consapevolezza che e` possibile sopravvivere con grazia anche a un dolore che non passa, e` comunque l`amore: feroce, viscerale e travolgente, per tutti l`unica cosa che conta.





Ristampa rimasterizzata 2016 di un album del 1993. Contiene nuove note di copertina. Edizione in digipack. Registrato dal vivo in Giappone, voce e chitarra.




questa nuova edizione de "la chiesa e la sua storia" a cura di juan maria laboa, rimane fedele al vecchio progetto, ma viene rinnovata nella grafica: oltre a disegni per i piu` piccoli, reca un grande apparato fotografico, ricostruttivo e cartografico con una particolare attenzione all`arte e all`architettura. l`opera, pensata per i ragazzi, presenta grandi titoloni che permettono di cogliere da subito il senso di ogni doppia pagina (primo livello di lettura, collegato ai disegni) e un apparato illustrativo con relative didascalie (secondo livello di lettura).




quando crollo` il cosiddetto `socialismo reale`, gabriel garcia marquez lancio` un allarme. pavento` lo sprigionarsi di un `fondamentalismo democratico`, fondato sul presupposto che cio` che non e` come noi e` `il male`. gli effetti di tale svolta, impressa al pianeta, sono sotto i nostri occhi. ma il fenomeno viene da molto lontano: si tratta dell`esito deludente della grande speranza, durata secoli, di portare le societa` umane ad inverare la democrazia. questo libro racconta questa storia.
a dieci anni dalla prima edizione, torna l`antologia piu` letta, recensita, amata e odiata degli anni novanta. la grande carica di undici sfrenati, intemperanti, cavalieri dell`apocalisse formato splatter nei reparti pieni di ogni ben di dio del supermarket italia. tra atrocita` quotidiane, adolescenza feroce e malinconie di sangue. una covata di narratori italiani giovani o giovanissimi getta scompiglio nei vicoli della cittadella letteraria, negli schermi video e nei talk-show, tra le anime morte del perbenismo. sfuggono a qualunque tentativo di incasellarli. sanno farsi leggere, sono pieni di idee, qualcuno dice che sono "pulp", qualcuno li definisce "splatter" (dal cinema degli schizzi di sangue), forse adorano stephen king e quentin tarantino, o forse no. scrivono senza complessi di colpa verso cinema, tv e i nuovi media, perche` li conoscono molto bene e di essi, come di molte altre cose, la loro scrittura si nutre in modo naturale. leggendoli vi accorgerete che fanno molto, molto sul serio. e che obiettivo finale, neanche tanto mascherato, di tanto fragoroso divertimento e` inventare linguaggi e stili finalmente "all`altezza" del grande nemico: la violenza e il male crescenti che, nell`indifferenza e nel chiacchiericcio generale, schiacciano i deboli, le vittime, e annegano ogni possibilita` comune di salvezza.

2CD. Philips, 1985, DE. Oratorio in tre atti cantato da Carolyn Watkinson (mezzo-soprano), Nancy Argenta (soprano), Barbara Hendricks (soprano), Joan Rodgers (soprano), Della Jones (mezzo-soprano), Anthony Rolfe Johnson (tenore) Stephen Varcoe (basso) e dal Monteverdi Choir e suonato dall'ensemble English Baroque Soloists diretti da John Eliot Gardiner.

CD. Accent, 1983, BE. Raccoglie Trio n. 1 in RE maggiore; Trio n. 2 in Sol maggiore; Trio n. 3 in DO maggiore; Trio n. 4 in SOL maggiore; Trio n. 5 in LA maggiore e Trio n. 6 in RE maggiore eseguiti da Barthold Kuijken (flauto traverso) Sigiswald Kuijken (Violino) e Wieland Kuijken (violoncello).

"la storia piu importante di catania non e quella dei costumi e delle rivolte, ma la storia degli sguardi." elio vittorini, vitaliano brancati, salvatore quasimodo: ovvero "la sicilia come ?mondo offeso? la sicilia come teatro della commedia erotica; la sicilia come luogo di bellezza e verita". in questa spartizione dei compiti letterari, brillantemente colta da leonardo sciascia, a brancati tocca il piu leggero e insieme il piu pericoloso. niente meglio della commedia erotica infatti si presta a facili equivoci; per cui non sorprende che lo scrittore catanese sia stato a lungo considerato un ironico ma tutto sommato innocuo cantore del gallismo, cioe dell?ossessione indomabile del maschio siculo per la donna. un capolavoro come don giovanni in sicilia dimostra pero come sia opportuno strappare le etichette, quando si rivelano troppo semplificanti. ci si accorgera allora di quanta amarezza e consapevolezza politica permeino la pagina di brancati. i suoi presunti seduttori somigliano piuttosto a dei don chisciotte, intenti a coltivare instancabilmente l?arte del desiderio, nella convinzione leopardiana che stia in esso l?unica felicita rintracciabile in questo mondo. se poi uno sguardo femminile li colpisce, come capita al protagonista di questo romanzo, ogni equilibrio va in pezzi. continuino pure, la fuori, i dittatori a urlare nei megafoni le loro parole d?ordine, acclamate da folle impazzite. meglio perdersi in astruse fantasticherie erotiche che credere alle fumisterie retoriche in camicia nera.
