



in sudafrica, poco prima delle elezioni che hanno portato nelson mandela al potere, due coppie fanno i conti con la realta` sociale e politica del paese. da un lato ci sono gli stark: vera e bennet, i bianchi. lui rinuncia alle proprie attivita` artistiche per la famiglia, lei invece intraprende la professione di avvocato che, costringendola ad affrontare problematiche a lei sconosciute, le cambiera` la vita. dall`altro lato scorre l`esistenza parallela dei maqoma: sibongile e didymus, militanti neri tornati in patria dopo anni di esilio a seguito dei grandi rivolgimenti politici. lui, ex terrorista, viene messo da parte dal movimento rivoluzionario, mentre lei, che non si era mai impegnata nella lotta politica, vi acquisisce un ruolo sempre piu` attivo. nessuno passa indenne attraverso gli sconvolgimenti che stanno travolgendo il sudafrica e tutti si trovano a dover fare i conti con la storia.


la storia del novecento in europa parte da est, dai grandi imperi multietnici dove le idee di nazione rompono gli equilibri secolari, innescano le scintille di due devastanti conflitti e portano alla distruzione di tutte le potenze europee. vista cosi`, l`europa del novecento e` un continente incendiato e distrutto, ricostruito e nuovamente disseminato di rovine, poverta`, ingiustizie, massacri, odi. eppure cento anni di divisioni non hanno spento la civilta` europea, ne` interrotto il percorso per l`affermazione dei valori democratici, ne` soffocato la speranza di un futuro di giustizia e di benessere per tutti. la storia di questo secolo in europa e` anche il racconto del coraggio di donne e uomini che negli ideali di liberta` e nei diritti hanno creduto. e la storia del riscatto dalla poverta` e dall`oppressione di milioni di europei che acquistano coscienza di se`, istruzione, piena cittadinanza e pari diritti. e anche il racconto di una civilta` che cambia sulla scia di due rivoluzioni industriali e di una terza tecnologica e informatica.

2LP. E' sempre stato il cantante preferito di Paolo Carù per il talento, la classe, l'autenticità e l'integrità artistica che l'hanno fatto passare indenne attraverso le mode, il glamour, le trovate per i media e le sparate sui social. Van Morrison è sempre rimasto se stesso e forse per questo più di tutto Paolo e tanti appassionati come lui lo adorano, non si è mai stancato di raccontare la sua visione sonora e poetica come fa in questo nuovo e quarantesimo album e nelle sue 14 canzoni, che dimostrano ancora una volta vivacità e creatività. Con un pizzico di nostalgia per i tempi che furono, Morrison fa alla grande quello che ha sempre saputo fare, non discontandosi dai suoi territori abituali, ma dimostrnado cosa significhi saper comporre e interpretare una canzone. Con lui un pugno di musicisti di immensa classe come Richard Dunn all'organo, Stuart McIlroy la piano, Pete Hurley al basso e Colin Griffin alla batteria. Disco del mese di luglio secondo la rivista Buscadero!