


andre` gide riesce in queste pagine, come nei suoi "diari" e nei grandi romanzi, a coniugare la chiarezza cartesiana della lingua francese con il rigore morale dell`etica protestante.


con la presente edizione si offre al lettore l`intera opera in versi di vittorio imbriani, di cui la "fondazione bembo" ha gia` pubblicato le opere in prosa, in tre volumi. il libro, che comprende sia i testi editi dall`autore, rarissimi e di difficile reperibilita`, sia quelli apparsi postumi, numerosi e rivelatori di un`inquieta sperimentazione, e` provvisto di un ampio commento, oltre che di una ricca bibliografia e di un`saggio introduttivo, teso alla focalizzazione di una delle esperienze piu` interessanti di quella raffinata ricerca poetica e metrica che caratterizzo` la produzione in versi del secondo ottocento. restituite alla loro organicita` e accompagnate da un corredo di note esemplare per chiarezza e precisione, le poesie delf`imbriani possono finalmente rendere giustizia all`integrita` del loro aristocratico, eclettico e trasgressivo autore, considerato oggi uno dei narratori piu` originali e, con il tommaseo, il piu` straordinario conoscitore ottocentesco della lingua italiana. i versi, ancora poco noti nonostante i particolari pregi, rivelano innanzi tutto una vocazione anticonformista e polemica e un attivo interesse dello scrittore per la poesia, che percorre significativamente tutto l`arco della sua vita. riproporli integralmente significa anche fornire lo strumento di una piu` comprensiva interpretazione della prosa di imbriani, di cui essi sono il necessario e speculare complemento.






Davide Van De Sfroos girovaga con le sue storie tra immagini, istantanee e memorie, in un libro d'ore segreto che si rivela pagina dopo pagina. I fantasmi e i folletti che abitano i sogni dell'autore lo accompagnano lungo strade dritte e sbiancate dal sole, dentro notti nebbiose, giorni scanditi da sentimenti sempre più forti. Qui si incontrano figure angeliche e folli, frammenti di vita reale e divagazioni fantastiche, esplosioni di gioia e riflessioni nostalgiche, lungo il cammino d'artista di uno straordinario "contastorie".

un uomo che ha trascorso quarant`anni costruendo ponti in giro per il mondo, ed e` da poco rimasto vedovo, ha preparato con cura un pranzo di famiglia. e la prima volta. ma una nipote ha un piccolo incidente e l`appuntamento salta. preoccupato, con addosso un po` di amarezza, l`uomo esce a fare una passeggiata. e conosce elena e gaston, madre e figlio, soli come lui. si siederanno loro alla sua tavola, offrendogli la possibilita` di essere padre, nonno, in modo nuovo. trasformando una normale domenica di novembre nell`occasione per riflettere sulle imperfezioni dell`amore, sui rimpianti, sulla vita che resta. in equilibrio tra nostalgia e speranza, fabio geda racconta una giornata che racchiude un`intera esistenza. una storia che prima o poi ci attraversa, o ci sfiora, tutti.


un popolo misterioso e affascinante, quello dei fenici. un piccolo popolo che, pur avendo regalato all`umanita` l`alfabeto, ha parlato pochissimo di se`, finendo per essere circondato da un`aura di mistero. grandi rivali commerciali e non solo, di greci e romani, inventarono il vetro, furono i primi a circumnavigare l`africa, progettarono la prima versione del canale di suez e punteggiarono l`intero mediterraneo con una rete fittissima di scali commerciali.
