
il mondo ha saputo della pericolosita` del programma nucleare iraniano il 14 agosto 2002, durante un briefing tenuto a washington dal consiglio nazionale della resistenza in iran. da allora la comunita` internazionale ha chiesto invano di poterne verificare la natura pacifica. lungi dall`aprire le porte dei suoi centri alle ispezioni internazionali cui ha l`obbligo di sottoporsi, teheran e` andata avanti per la sua strada eludendo la trattativa diplomatica, incorrendo in cinque dure censure nella forma di risoluzioni onu al consiglio di sicurezza e subendo infine le sanzioni economiche. l`incubo secondo molti e` concreto: entro pochi anni l`iran di mahmoud ahmadinejad disporra` di un arsenale atomico che potra` usare per promuovere le sue ambizioni egemoniche in medio oriente. ma non tutti credono a questa previsione - in primo luogo la russia e la cina. l`europa preferisce affrontare la crisi attraverso il dialogo e gli stati uniti sembrano voler prima risolvere definitivamente le loro missioni in iraq e afghanistan. il dossier iran e` la questione di politica estera e di sicurezza piu` importante e strategica oggi sul tappeto. ed e` anche la piu` complessa, perche` sono in gioco giganteschi e divergenti interessi economici legati al petrolio all`interno dello schieramento occidentale. "la bomba iraniana" fornisce un quadro di quella che, a giudizio di emanuele ottolenghi, e` una minaccia molto seria per gli interessi strategici dell`europa.

sempre piu` spesso la cronaca riporta casi di "malasanita`". errori diagnostici, interventi mal realizzati, attese lunghissime, condizioni igieniche approssimative suscitano sdegno e sconcerto nell`opinione pubblica. e anche medici e infermieri denunciano condizioni di lavoro difficili, risorse non adeguate, stipendi non gratificanti. tutto cio`, pero`, e` solo la punta di un iceberg - la cura dei malati, degli anziani, dei soggetti piu` deboli, che e` forse la questione sociale e culturale piu` importante dei nostri tempi. per molto tempo marie de hennezel e` stata a stretto contatto con pazienti e dottori, con familiari di pazienti e infermieri, dentro ospedali, cliniche, residenze per anziani. ha voluto toccare con mano come si vive e si lavora in questi luoghi, per capire e anche per individuare delle possibili soluzioni. gli interrogativi che solleva ci riguardano tutti: gli ospedali (e le strutture a essi assimilabili) sono ancora il luogo dove ci si prende cura di persone in difficolta` oppure sono soltanto macchine amministrative o aziende preoccupate di far quadrare i loro bilanci? i malati e le loro famiglie sono semplici utenti di un servizio o devono essere al centro di una relazione fatta di capacita` di accoglienza, sensibilita`, comprensione? e, infine, chi si preoccupa dei bisogni di medici e infermieri, spesso sottoposti a un severo stress emotivo?

e` un`analisi di come l`idea di matrimonio si sia venuta formando nella societa` occidentale. non e` pero` una storia sistematica, ma per figure emblematiche. otto donne, prese dall`epica, dalla storia, dalla letteratura, incarnano i diversi aspetti del matrimonio: penelope, isotta, cenerentola, rosina (del "barbiere di siviglia"), costanza mozart, la madonna, regina (del trattato medievale dell`amore di andrea cappellano) e corinna (dalle opere di ovidio). dall`analisi di troje emerge la fondamentale polarita` fra la tradizione giudaico-cristiana che trionfa nel medioevo, di un matrimonio "tomba dell`amore", e l`"amor furtivus" della tradizione pagana.

il territorio delle discipline dell`architettura e la riflessione a esse connesse si e` modificato e differenziato nel tempo, si sono trasformate le relazioni con la societa`, le condizioni tecniche del fare, le procedure e il ruolo stesso dell`architetto. i confini tra le diverse arti si sono fatti incerti e l`identita` e i compiti dell`architettura si sono confusi. tale confusione e` stata vissuta da molti come una liberazione di forze creative; ma troppo facilmente si e` fatto a meno di ogni distanza critica dalla realta` e anche di ogni fondamento del proprio fare. tutto cio` ha determinato lo spostamento dell`architettura verso l`indistinta nuova disciplina dell`estetizzazione diffusa del mondo, facendo abusivamente coincidere le nozioni di arte e comunicazione e proponendo i mezzi stessi come fini: smarrendo, cioe`, la necessita` del senso, di cio` che solo ciascuna delle arti puo` dire. questo libro ricerca le ragioni e le conseguenze di una confusione interdisciplinare che sottrae l`avventura dell`architettura alle proprie responsabilita`.



