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in italia la storia del positivismo presenta tuttora aspetti inediti e stupefacenti, se solo si pensa al costante e profondo rapporto intercorso tra filosofia e psicologia. ripercorrere il segmento storico-critico di tale corrente di pensiero, nel contesto della cultura filosofica italiana, determinatasi per tutto l`ottocento sino agli inizi del novecento, significa riscoprire un passato che e` stato rimosso, ma dal quale dipendiamo e del quale siamo eredi. il volume ripropone un dibattito che pure nel nostro paese ha consolidato la coscienza di due linee di tendenza (idealismo e anti-idealismo), presenti in tutte le aree geografiche e culturali nei due secoli che contraddistinguono la contemporaneita`.

l`immagine tradizionale dei normanni deriva dalla storiografia romantica ed e` quella di un popolo guerriero, forte, sempre pronto alla battaglia e capace di grandi conquiste militari. eppure i normanni dimostrarono anche di avere uno spiccato senso politico. fu, infatti, questo popolo a introdurre in italia l`esperienza cavalleresca e il potere monarchico, ad avviare il processo di latinizzazione del mezzogiorno e favorire la diffusione di elementi bizantini e musulmani. i normanni erano i discendenti dei vichinghi che, dall`800 al 1100, si espansero in tutta europa portando con loro la fama di feroci guerrieri e di saccheggiatori. essi hanno contribuito in modo indiretto al progresso della civilta` occidentale.

due verbali, custoditi negli archivi vaticani, testimoniano due eccezionali conversazioni tra personaggi molto diversi. si tratta della testimonianza di un momento particolare della storia della nostra democrazia e dello scontro tra due protagonisti della scena politica e religiosa.

una aristocratica cavalleria teutonica contro masse di fanti comunali appiedati. un ambizioso progetto di governo universale contro l`autogoverno di citta` libere. una societa` fortemente gerarchizzata contro comunita` di uomini eguali in grado di autodeterminarsi. e questa la guerra durata oltre vent`anni che vede federico barbarossa, imperatore del sacro romano impero, tentare di piegare sul campo di battaglia i comuni italiani. non solo uno scontro fisico e strategico ma anche ideologico tra due societa` agli antipodi. l`obiettivo dell`imperatore e` di riacquisire il controllo perduto sul regno d`italia per poi assoggettare il mezzogiorno normanno. ma durante l`assenza del potere imperiale dalla penisola, le citta` italiane sono cambiate: sono citta` ricche, militarmente potenti, che pensano a se stesse come collettivita` di uomini liberi. quando cala alla testa dell`esercito teutonico, federico barbarossa si trova di fronte i comuni italiani. paolo grillo ricostruisce la guerra che sconvolse l`italia intera e duro` dal 1154 al 1176, prima di giungere a una pace definitiva nel 1183: dagli scontri campali in lombardia alle battaglie urbane a roma, dagli assedi di alessandria e di ancona alla spedizione bizantina in puglia. i protagonisti sono federico barbarossa, i papi che gli si opposero, i re normanni, l`imperatore di costantinopoli e, soprattutto, le popolazioni dei comuni italiani del nord, del centro e del sud che si batterono per difendere la loro autonomia e la loro idea di liberta`.

il pensiero di jacques lacan (1901-1981), psicoanalista francese, resta ancor oggi avvolto nell`oscurita`, a causa di uno stile impenetrabile e forse a causa di una letteratura critica che si e` spesso limitata a imitare lo stile impervio del maestro. questa introduzione tenta invece di ricostruire con chiarezza e semplicita` l`evoluzione del pensiero lacaniano passandone in rassegna le principali tappe.

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