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si dice che i gatti abbiano sette, persino nove vite. che riescano a precipitare da altezze vertiginose per poi rialzarsi, darsi una lisciata al pelo e spiccare un altro salto. giovanni prati di vite ne ha avute tante da perdere il conto. e stato traduttore e poeta, cuoco, sceneggiatore, esperto di cooperazione nei paesi in via di sviluppo. e stato uomo di punta della infinite power limited, la piu` potente multinazionale nel settore dell`aviation marketing. fino a oggi: perche` stamattina giovanni prati ha raccolto le sue cose dalla scrivania, ha messo nella borsa il notebook e se n`e` andato. davanti a lui un weekend eterno durante il quale dovra` nascondersi e prepararsi, fare il punto di cio` che e` stato e prendere congedo: dai colleghi, dagli amici, soprattutto dai suoi ragazzi. per giovanni si tratta dell`unica forma di amore possibile. nella contemplazione adorante dei propri sensualissimi de`i, giovanni sopravvive e insieme s`infligge la piu` crudele delle pene: nel confronto con la giovinezza, la vecchiaia diventa evidenza che annichilisce. comincia cosi`, con la percezione del proprio decadimento, la crisi di giovanni prati, ed e` solo il principio di una frana che pare voler travolgere tutto, il lavoro e le amicizie e gli amori. ai piedi di questa frana, nella preparazione dell`ultima fuga, giovanni sara` costretto a fare i conti con le proprie scelte, fino ad accorgersi che scappare fortissimo, in fondo, non e` troppo diverso da inseguire.

in questo colloquio con severino cesari - pubblicato per la prima volta da theoria nel 1991 - giulio einaudi, sottraendosi alla tradizionale elusivita`, ripercorre in soggettiva la storia della casa editrice, guidando il lettore nel cuore dell`officina editoriale e riannodando l`itinerario dal progetto culturale al libro: dalle "riunioni del mercoledi`" al delicato lavoro di redazione, dalla ricerca di una forma grafica alla conquista del pubblico. e narrando di libri, giulio einaudi delinea un ritratto inatteso, a volte anche commosso, ma sempre pubblico dei fondatori o dei veri "perni" editoriali di questa avventura: uomini come leone ginzburg, cesare pavese, italo calvino, giulio bollati, e insieme a loro, dietro di loro, un gruppo di innovatori, di grandi interpreti del lavoro collettivo: massimo mila e giaime pintor, felice balbo e norberto bobbio, elio vittorini e luciano foa`, franco venturi e delio cantimori, natalia ginzburg e cesare cases. smontando e discutendo pezzo per pezzo ogni singolo elemento di questo laboratorio di idee, einaudi regala una "lezione editoriale" di sorprendente freschezza e restituisce il senso di un artigianato intellettuale unico in italia.

Deutsche Grammophon 2007.

LP. Deutsche Grammophon, Germania. 1961. Contiene Mazeppa, poema sinfoniuco n. 6, Rapsodia ungherese n. 5 E-Moll, Fantasia Ungherese per piano e orchestra e Rapsodia Ungherese n. 4. Al piano Shura Cherkassky con la Berliner Philharmoniker diretta da Herbert Von Karajan.

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